Ravello: Alcuni temi discussi nel 2016 durante una riunione della Fondazione Ravello del prof. Giuseppe Liuccio

Riceviamo e pubblichiamo alcuni temi che sono stati discussi nel 2016 in una riunione della Fondazione Ravello, che il professor Liuccio ha deciso di condividere con noi.

Ecco cosa ci scrive.

“Ho recuperato nella  memoria  del mio computer una lettera  ufficiale con una serie di proposte che risalgono alla vigilia di un Consiglio di Indirizzo della Fondazione  Ravello al Prof. Sebastiano Maffettone. Non solo per documentare l’attività della stessa Fondazione, ma anche per un contributo di grande attualità nel momento in cui,come leggo  in vari comunicati ufficiali, diventano temi di dibattito ancora oggi” 

OGGETTO: Note al  documento di programmazione   economica della Fondazione  Ravello per gli anni 2016,2017,2018

Caro Presidente Renato Quaglia,

mi dispiace non poter essere presente alla riunione del Consiglio di Indirizzo della Fondazione fissata per il 26 p.v. alle ore 18.00 nella sede della Regione Campania a Napoli . Avevo dato la   disponibilità per l’intera giornata  di sabato 27 e l’avevo comunicata al personale di segreteria che mi aveva contattato. Ho preso visione dell’o.d.g. e della relativa documentazione allegata, che il Direttore Generale, cui la presente è inviata per conoscenza, ha avuto la garbata amabilità di inviarmi con un messaggio personale.

E, a tal proposito, vorrei sottoporre a te e agli amici del CdI alcune brevi riflessioni, che gradirei fossero verbalizzate.

1)      Condivido la Proiezione triennale della programmazione economica  e relative motivazioni, anche se la eccessiva dilazione del tempo  necessita di una clausola di  tutela/cautela, che preveda un necessario aggiornamento. Ma questo è compito degli ottimi amici del CDA.

2)      Trovo opportuna e funzionale la distinzione tra  Festival e programmazione estiva annuale Ma, a proposito di quest’ultima, però, mi preme sottolineare a chiare lettere e con forza la centralità di Ravello, che va coinvolta, secondo me, nella totalità dei suoi contenitori:ville, chiese, prestigiosi spazi a ll’aperto(Piazza Duomo, Belvedere Principessa di Piemonte, Piazza Fontana, Piazza sagrato della Chiesa di Torello, eccetera , perché la società ravellese, nel suo insieme, si senta parte integrante degli eventi  e non già ospite indifferente e/o, peggio ancora  operatori economici a   creare tante occasioni  opportune perché nella Città della Musica sia possibile trovare ed acquistare, all’occorrenza, uno spartito musicale o uno strumento e che i giovani abbiano una scuola funzionale  per l’educazione e la formazione musicale

3) A proposito dei nuovi settori di attività, attraverso lo spacchettamento dei tre contenitori: Villa Rufolo, Auditorium. Villa Episcopio, vorrei suggerire che sarebbe quanto mai opportuno sottolineare di  garantire ad ognuno una sua autonomia e specificità di ruolo e di funzione, pur nella unicità d’insieme

3.a)Esaltando forum tematici su  temi legati allo sviluppo e al futuro del territorio. E qui torna di assoluta  scottante attualità l’idea che la Fondazione Ravello diventi Ravello-Costa d’Amalfi dando vita ad un LABORATORIO DI PROGETTUALITA’ CON VISIONE COMPRENSORIALE DELLO SVOLIPPO.in cui la Intera Costa d’Amalfi si riconosca e ne diventi  partecipe attraverso le sue rappresentanze istituzionali, dandole, così,  il ruolo di industria culturale creativa. Di caratura europea, in nome e per conto di un territorio con storia e tradizione di valenza mondiale.

3.b)Validissima la proposta di un archivio storico per la sistematizzazione della d memoriastorico-documentale, che abbia l’ambizione di DILATARE cultura ed eventi, e conseguentemente Turismo e attività economiche dell’indotto, nel TEMPO e nello SPAZIO. Il processo diventa necessario, a cominciare da Ravello, potenziando ed esaltando tutte le sue  potenziali  risorse con la diversificazione della proposta culturale(danza,  teatro, cinema. . arte visiva, ecc,), per coinvolgere,poi, con il tempo, le altre località della Costa, a cominciare dalla limitrofa Scala. Scala  è un vero museo all’aperto di arte e di cultura, testimone di passaggio e sosta di grandi personaggi della cultura e non solo. Uno, fra i tanti,Sant’Alfonso Maria  dei Liguori, che qui scrisse la Regola di un importante Ordine Religioso, I Vocazionisti,   e compose canti religiosi, in versi e in musica,  che potrebbero arricchire l’offerta  culturale e musicale del territorio con un Festival di Musica Sacra.

Mi fermo qui,Caro Presidente, scusandomi ancora, di non essere presente alla riunione di domani venerdì 26  del CDI, nella  certezza che ci saranno altre occasioni, nell’immediato, di discutere anche le proposte da me sollevate. con le presenti  riflessioni, alle note sulla programmazione triennale 2016/2018.

Vivissime cordialità e Buon Lavoro

 

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