Oggi la chiesa cattolica festeggia la “Giornata mondiale del Malato” in memoria del miracolo di Lourdes

11 febbraio 1858, la prima apparizione della Beata Vergine Maria alla giovane Bernadette a Lourdes. Papa Giovanni Paolo II nel 1993 decide di commemorare questa ricorrenza con la giornata mondiale del malato.

Oggi, 11 febbraio, è l’anniversario della prima apparizione di Maria a Bernadette Soubirous. È in questo giorno della solennità della Madonna di Lourdes che San Giovanni Paolo II ha stabilito, nel 1993, la prima Giornata Mondiale del Malato.

A partire dall’11 febbraio 1993, la memoria liturgica della Madonna di Lourdes ha assunto anche il carattere di “momento speciale di preghiera e di condivisione, di offerta della sofferenza”.

A papa Giovanni Paolo II era stato diagnosticata la malattia di Parkinson già nel 1991, la sua condizione di malato è stata divulgata solo più tardi, ed è significativo che abbia deciso di creare una Giornata mondiale del malato, un solo anno dopo la diagnosi. Il papa aveva scritto molto sul tema della sofferenza e credeva che era molto più di un processo salvifica e redentrice per mezzo di Cristo, come ha indicato nella sua lettera apostolica Salvifici Doloris. La festa della Vergine di Lourdes è stata scelta perché molti pellegrini e visitatori a Lourdes hanno riferito di essere stati guariti per intercessione della Beata Vergine. Il pontefice era anche devoto del santuario di Harissa (Libano).

Nel 2013 papa Benedetto XVI ha annunciato le sue dimissioni nel corso di questo giorno di festa, e ha citato la sua salute in declino come la ragione del suo gesto.

Quest’anno, per la ventisettesima edizione, Papa Francesco pubblica un messaggio nel quale esorta tutte le donne e gli uomini di buona volontà ad un rinnovato impegno al servizio di coloro che soffrono.

La XXVII Giornata Mondiale del Malato sarà solennemente celebrata a Calcutta, in India, l’11 febbraio prossimo. Nel suo messaggio, Papa Francesco ricorda: “La cura dei malati richiede professionalità e tenerezza, gesti gratuiti, immediati e semplici come carezze, attraverso i quali facciamo sentire all’altro che ci è caro”.

La gioia del dono gratuitoa è l’indicatore della salute cristiana

L’11 febbraio si celebra a Lourdes la Madonna, che in questo giorno apparve per la prima volta a Bernadette. Dall’8 febbraio i direttori dei pellegrinaggi, i presidenti delle hospitalité, tutti i volontari che si occupano del trasporto e dell’assistenza ai malati e che permettono loro di potersi recare alla roccia di Massabielle, affidano a Maria le loro intenzioni. Tutti questi “cuori generosi” rispondono alla chiamata del Papa espressa nel suo messaggio: “Sappiamo che la salute è relazionale, dipende dall’interazione con gli altri e richiede fiducia, amicizia e solidarietà; è un bene che può essere pienamente apprezzato solo se è condiviso. La gioia del dare gratuitamente è l’indicatore della salute del cristiano. Così, la festa della Madonna di Lourdes, l’11 febbraio, è per tutti “un invito a riconoscere, di fronte al fratello sofferente, il volto di Cristo…” (Giovanni Paolo II).

Nostra Signora di Lourdes

Nostra Signora di Lourdes (o Nostra Signora del Rosario o, più semplicemente, Madonna di Lourdes) è l’appellativo con cui la Chiesa cattolica venera Maria, in seguito alle apparizioni che avrebbe avuto nel 1858 Bernadette Soubirous.

Il nome della località si riferisce al comune francese di Lourdes, nel cui territorio – tra l’11 febbraio e il 16 luglio 1858 – la giovane Bernadette Soubirous, contadina quattordicenne del luogo, riferì di aver assistito a diciotto apparizionidi una “bella signora” in una grotta poco distante dal piccolo sobborgo di Massabielle. A proposito della prima, la giovane affermò:

«Io scorsi una signora vestita di bianco. Indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura blu ed una rosa gialla sui piedi»
Questa immagine della Vergine, vestita di bianco e con una cintura azzurra che le cingeva la vita, è poi entrata nell’iconografia classica.

Nel luogo indicato da Bernadette come teatro delle apparizioni fu posta nel 1864 una statua della Madonna. Intorno alla grotta delle apparizioni è andato nel tempo sviluppandosi un imponente santuario.

Attorno al luogo di culto si è ampliato successivamente un importante movimento di pellegrini. Si calcola che oltre settecento milioni di persone abbiano visitato il Santuario di Lourdes.

Dettaglio delle diciotto apparizioni, secondo il racconto di Bernadette. La prima l’11 febbraio 1858 … poi ce ne sono state altre. Alla terza apparizione “la Signora misteriosa”, come raccontava la ragazza, le rivolge la parola. Dopo sei, sette apparizioni, la gente comincia a seguire Bernadette. Ci sono state tante altre apparizioni e alla 16a apparizione la Signora rivela il suo nome nella sua lingua “Sono l’Immacolata Concezione”.

La ragazzina se ne va correndo e, durante il cammino, ripete in continuazione le parole ascoltate, che per lei sono incomprensibili. La frase emoziona e impressiona il parroco. Bernadette ignorava l’espressione teologica che descrive la Vergine. Solo quattro anni prima, nel 1854, papa Pio IX ne aveva fatto un dogma della fede cattolica. Bernadette riferì: “Lei alzò gli occhi al cielo, unendo, in segno di preghiera, le Sue mani che erano tese e aperte verso la Terra, e mi disse: «Io sono l’Immacolata Concezione»;

Il 7 aprile 1858, penultima apparizione  Bernadette tiene in mano una candela accesa, la cui fiamma avvolge a lungo la sua mano senza bruciarla. Tale episodio è constatato da un medico presente all’apparizione, il dottor Dozous. Infine, il 16 luglio 1858 la diciottesima ed ultima apparizione. Bernadette sente ancora la misteriosa chiamata interiore a raggiungere la grotta. Intanto però la polizia ha vietato l’accesso e chiuso l’area della grotta con un’inferriata. Bernadette si reca allora sulla sponda opposta del Gave, di fronte alla grotta, nella prateria. Dichiara tuttavia di aver visto la signora vicina come le altre volte, come se fosse stata davanti alla grotta. Precisamente riferisce: “Mi sembrava di essere dinanzi alla grotta, alla stessa distanza delle altre volte, io vedevo soltanto la Vergine, non l’ho mai vista così Bella!”.

Tanti sono stati i dibattiti su questa storia. La ragazza era stata definita anche “Pazza”, “indemoniata”.

Il racconto delle apparizioni scatenò una contesa tra scettici e tra chi subito credette all’autenticità delle apparizioni. La contesa non era un qualcosa tra la Chiesa cattolica e il suo esterno, ma innanzitutto all’interno della stessa Chiesa. Secondo uno schema che si è sempre manifestato nella storia della Chiesa e anzi anche dell’antico Israele, compresa la stessa esperienza di Gesù di Nazareth, i racconti delle presunte manifestazioni del soprannaturale e/o di santità suscitano sempre una duplice e opposta reazione nel seno stesso dei credenti. I fatti di Lourdes si inserirono poi in un’epoca in cui la Francia era capofila della revisione dell’atteggiamento statale nei confronti della fede (la Costituzione della Quinta Repubblica del 4 ottobre 1958 avrebbe introdotto poi per la prima volta l’aggettivo laico a proposito dello Stato con l’affermazione: “La Francia è una Repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale”).

Molti giornali dell’epoca trattarono le apparizioni di Massabielle come un sintomo di pazzia della veggente. A parere di taluni, invece, le apparizioni della “bella signora” sarebbero state suggerite alla ragazzina dall’abate Aravent (fratello della sua nutrice), allo scopo di togliere dai guai il padre, unico sostegno della poverissima famiglia di Bernadette, gravato dalle conseguenze di una denuncia a suo carico per furto di due sacchi di farina, denuncia in seguito risultata di fatto non fondata . Accuse che contrastano con il fatto che la veggente fece poi vita povera e ritirata in un monastero di clausura; malgrado ciò nacque ben presto un grande movimento di pellegrinaggio.

Sull’argomento fu sollevato un dibattito, agli inizi del Novecento, intorno all’ipotesi che le presunte apparizioni fossero in realtà parte di un evento organizzato da alcuni soggetti, interessati a sfruttare la credulità popolare dell’epoca per un tornaconto di tipo economico o politico, sfruttando l’attrattiva del fenomeno “miracoloso”. Lo sviluppo del dibattito fu dovuto anche a causa del presunto rinvenimento di una nota di servizio ufficiale, (pubblicata nel 1906 da Jean de Bonnefon nel suo “Lourdes e i suoi tenutari”) del procuratore generale di Pau Pierre Claude Falconnet al procuratore imperiale presso il tribunale di Lourdes Vital Dutour, datata 28 dicembre 1857 (45 giorni prima delle prime “apparizioni”), dove il procuratore avrebbe scritto che era «informato che si stanno preparando, a Lourdes, delle manifestazioni simulanti un carattere sovrannaturale e miracoloso». La lettera è stata giudicata falsa da alcuni studiosi di ambito cattolico sulla base di alcuni elementi giudicati contraddittori, sebbene uno degli elementi addotto come prova della falsità sia stato confutato.

Sul versante opposto ci sono la fermezza di Bernadette Soubirous, la convinzione incrollabile del parroco Peyramale (inizialmente scettico), l’adesione dapprima timida e poi sempre più convinta e diffusa dei fedeli, l’indagine e alla fine la dichiarazione formale di autenticità da parte della Chiesa cattolica.

Sempre nell’ambito delle apparizioni mariane, lo stesso schema di adesione/scetticismo e lo stesso atteggiamento delle autorità ecclesiali e statali, si è ripetuto in molti altri casi, tra cui le apparizioni del 1917 a Fatima (Portogallo) ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco. Molti studiosi di mariologia (l’insieme degli studi che tratta delle presunte apparizioni della Madonna, dei messaggi che avrebbe rivolto e delle relative implicazioni teologiche e soteriologiche) affermano che le due grandi manifestazioni di Maria a Lourdes e Fatima avrebbero un comune filo conduttore, essendo una il proseguimento dell’altra.

La Chiesa cattolica considera le apparizioni mariane come rivelazioni private, che non aggiungono nulla di nuovo e di diverso alla fede rivelata, la quale, secondo la Chiesa stessa, deve essere considerata piena e completa in Cristo ad opera degli apostoli. La Chiesa può dare un riconoscimento formale (che per le apparizioni di Lourdes fu dato nel 1862), a condizione che esse non contengano nulla di contrario, e nemmeno di ambiguo e di dubbio, riguardo alla fede rivelata. Tuttavia, riconosciute come tali dopo un prudente giudizio, coloro che le hanno ricevute direttamente debbono senza alcun dubbio inchinarsi con rispetto dinanzi ad esse. I teologi discutono se questa adesione debba essere in essi un atto di fede divina; l’opinione affermativa sembra più accettabile.

La presunta mariofania di Lourdes, tuttavia, così come quella di Fatima del 1917, entrambe dichiarate ufficialmente come credibili dalla Chiesa cattolica, hanno presentato e presentano tuttora caratteri di eccezionalità, dovute alla universalità dei loro messaggi, che hanno riguardato l’intera Chiesa mondiale e anzi l’intera umanità. Quindi pur essendo rivelazioni private e pur non aggiungendo nulla di nuovo per i cattolici alla propria fede rivelata, hanno avuto ed hanno caratteri di universalità e pubblicità.

Sono tre le basiliche principali del santuario di Lourdes; in ordine di data di costruzione e con capienza crescente vi sono: la basilica dell’Immacolata Concezione, la basilica di Nostra Signora del Rosario, posta sotto alla precedente, e la basilica di San Pio X (detta anche basilica sotterranea). La facciata della Basilica del rosario presenta dei mosaici di Marko Ivan Rupnik e del Centro Aletti, raffiguranti i Misteri della Luce. Inaugurati l’8 dicembre 2007, sono stati dedicati a Giovanni Paolo II in occasione dell’apertura del Giubileo per il 150º anniversario delle apparizioni.

Oltre alle tre basiliche, al di là del fiume, davanti alla grotta c’è la tenda e cappella dell’adorazione. La tenda è situata nel fondo della prateria, con l’adorazione dalle ore 9 alle ore 17. La cappella situata nella prateria, sul lato sinistro della chiesa di Santa Bernadette, ha una capienza di 130 persone circa.

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