LA SOCIETA’ DEI DISVALORI

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Non vogliono, i nostri politici mezze tacche, tronfi di boria e di incultura, perché la boria è sempre sinonimo di incultura, e, conseguentemente, camminano quasi sempre ad invasione di piazze e strade di piccole città e paesi con un codazzo di clientes e salutatores e quasi mai di gente che pensa e discute. Molti sindaci anche del nostro Cilento ne sono un esempio vivente ed urticante per i benpensanti. La discussione infastidisce. E senza discussione e dibattito la libertà va in malora e la democrazia muore. Che tristezza! Non era questa la società che i nostri padri sognarono, quando si batterono contro il fascismo e ci fecero respirare l’aria frizzante ed esaltante della libertà. Oggi viviamo una pericolosa stagione di fascismo morbido e strisciante. Lo viviamo anche per colpa di una classe politica di sinistra (?) di comodo, che ha perduto la bussola dei valori e si compiace del potere fine a se stesso. Le recenti elezioni amministrative a Capaccio Paestum ne hanno dato un esempio inoppugnabile. L’affermazione è grave ed esige una spiegazione analisi che mi riprometto di fare di qui a qualche settimana con una o più riflessioni. Forse anche per questo, anzi soprattutto per questo, c’è aria di sfiducia diffusa. Eppure bisogna reagire. Non possiamo assistere impotenti al funerale della democrazia. Che ognuno (scuole, parrocchie, singoli intellettuali) faccia la sua parte prima che sia troppo tardi. E cominci dal basso. Nella prossima primavera ci saranno le elezioni politiche generali e nel 2019 le elezioni regionali ed amministrative locali. Ed anche nel nostro territorio sono cominciate le grandi manovre per un posto in lista. Gli aspiranti sono tanti, molti, troppi. Ne vedremo delle belle già in fase di formazione delle liste per una immancabile necessaria scrematura. Dobbiamo essere vigili e responsabili. Eleggiamo gente competente che non ubbidisca solo alla logica del clientelismo becero e del familismo amorale; ma seguiamo invece, che finalmente esalti e premi il merito e non il servilismo, occupando, con sfacciata disinvoltura. i posti di responsabilità con inetti ed incapaci la cui sola dote è la fedeltà cieca al potente di turno. Nei comuni, che sono la prima palestra e sentinella di democrazia non eleggiamo mai più amministratori (sindaco o consiglieri), le cui ultime e, forse, uniche letture risalgono al sillabario. E penso ai pericoli incombenti su molte comunità del mio Cilento, ma non solo. Chi ha senso di responsabilità (e, per fortuna, ce ne sono ancora tanti) si adoperi per bloccare l’avvento al potere dei nuovi barbari incolti, rozzi, incapaci e privi di sensibilità per apprezzare e tutelare la BELLEZZA secolare delle nostre comunità e che pure senza pudore e senza il senso del limite e della misura, accecati dalla vanità e, quel che è più grave, sollecitati dalla irresponsabilità di gruppi di pressione “interessati”, molto interessati, aspirano alla carica di “primo cittadino”. Penso con terrore ai pericoli funesti che incombono sulle nostre comunità, che, nonostante tutto, restano ancora gioielli di bellezza, e faccio i debiti scongiuri!!!

E, nel caso, leverò alta e forte la mia voce a difesa dei VALORI della BELLEZZA E DELLA CULTURA e, per quello che vale, A DIFESA DELLA DIGNITÀ DELLA PERSONA. Sarà una battaglia dura contro l’arroganza del POTERE e del DIO DENARO. Ma la farò. Forse la perderò, ma la farò, comunque. Me lo impone l’ETICA  della RESPONSABILITà

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