Il Collegio , il reality che piace agli studenti parla di razzismo “Perchè devono venire a lavorare qui?”. Ecco cosa è successo
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Sempre attaccati alla rete e internet non ci accorgiamo che in televisione si stanno trasmettendo dei bei programmi, secondo noi più interessanti delle telenovele. Il collegio è un reality prodotto da Magnolia, in onda su Rai2, basato sul format britannico That’ll Teach ‘em, che racconta l’esperienza di un gruppo di ragazzi tra i 15 e i 17 anni che abbandonano per un mese la propria quotidianità e ogni mezzo tecnologico per vivere e studiare in un collegio degli anni Sessanta. I docenti sono selezionati in base alle competenze didattiche e sociali degli anni raccontati nell’edizione del programma.
In ogni puntata le telecamere seguono i ragazzi impegnati nello studio e nello svolgimento di una serie di attività extrascolastiche che prevedono lavori pratici, attività sportiva e ricreativa, coordinati dai loro professori e/o dai due sorveglianti, Lucia Gravante per le femmine e Luigi Ferrari per i maschi.
Ad oggi sono andate in onda due edizioni de Il collegio, la prima dal 14 novembre 2016, la seconda dal 26 settembre 2017. La terza edizione è prevista all’inizio del 2019.
Il collegio: curiosità
– Il programma è girato nell’ex Collegio San Carlo di Celana vicino a Bergamo.
– La voce narrante è di Giancarlo Magalli.
– I professori veterani del programma sono Andrea Maggi (italiano e latino), Fabio Caccioppoli (Educazione fisica e applicazioni tecniche) e Marco Larosa (ballo).
‘ bastata una “tranquilla” lezione di storia incentrata sul fascismo e sulle leggi razziali applicate nel 1938 per aprire una discussione e un confronto intenso tra gli studenti de Il Collegio. Proprio su quest’ultimo argomento, alcuni studenti della classe si sono divisi. A partire dalla domanda se le razze umane esistono, Matias Caviglia ha risposto con un “No… no…” per poi finire a parlare di… immigrazione (sic).
“Ma cosa c’entra con le razze?” ha chiesto il docente di storia, come tutti coloro che ascoltavano il discorso, del resto. E qua Caviglia ha spaziato, col tema, con un discorso che ha diviso i compagni:
“Cioè tu vedi magari un altro che viene da un’altra parte che c’ha il lavoro rispetto ad un altro italiano che vive per strada. Cioè… è quello che mi dà fastidio. Preferisco vedere un italiano che lavora piuttosto che uno che non lavora”
Giustamente è arrivata la replica in aula di una compagna: “Secondo te perché quelli con la pelle scura vengono qua in Italia, perché? Perché al loro Paese stanno bene o perché al loro Paese stanno male?”
“Perché stanno male…Ma infatti non ho niente contro di loro. E perché un altro deve venire e prendere il tuo posto?”
La discussione ovviamente si è accesa e Caviglia, nel fuorionda, ha specificato “Neanche a me piacciono i razzisti… quindi appunto non voglio essere frainteso”.
La gemella Fazzini ha poi fatto perdere la pazienza a Nicole Rossi che si è alzata per “andare in bagno” (Sto sudando, non vede che sto sudando…) per colpa di questa frase:
“Tu vieni qua, fai qualcosa e non dai problemi al paese, poi, se invece vieni qua per fare il comodo tuo e pensi che noi paghiamo le tasse e il cibo tuo… ciao amore stattene a casa tua”
Argomenti datati nel 1968 -secondo il format di questa edizione- ma che sono al centro di accese e numerose discussioni anche nell’odierno 2019…
E purtroppo più attuali che mai. Voi cosa fareste?
Non ci sono parole precise per spiegare cosa rende Il collegio un programma speciale. C’è un intero filone di trasmissioni che nel format prevedono l’allontanamento dalle proprie abitudini per ritrovare nell’alienazione la propria essenza, ma la sfida più grande qui è quella di abbracciare il passato.
Non necessariamente i valori che lo guidano sono migliori o peggiori di quelle attuali, ma di certo per esplorare come viveva chi ci ha preceduto bisogna accogliere diverse scale di priorità, ma soprattutto nuove regole. L’idea che dei ragazzi minorenni, essenza stessa della ribellione, debbano seguire delle rigide direttive in modo così intransigente, trasforma la commedia in magia.
All’interno del programma c’è sì il divertimento, ma anche quel sapore tragicomico di chi vive in un mondo in cui non si sente per niente a suo agio. Questa terza edizione ci racconta che, a volte, gli “strumenti metallici” protagonisti delle nostre vite, allontanano le persone invece di avvicinarle.
Non è di certo una condanna, ma è davvero liberatorio vedere dei ragazzi assorti nelle parole dei loro professori, ragazzi che sanno fare (o provano a fare) squadra in modo profondo, ognuno con le sue peculiarità, storie e debolezze. La cosa più affascinante de Il collegio è che in quella cultura che ci voleva tutti un po’ uguali, emergono le peculiarità del singolo.
Anche voi vi sarete di certo emozionati ascoltando le storie di questi ragazzi, la forza delle loro fragilità e l’innocenza nel modo di intendere le cose importanti della vita. La differenza tra chi si immerge davvero in quel mondo passato e riesce anche a viverla come un’esperienza utile, prima ancora che come uno spettacolo per la tv.
In allegato l’esilarante video del taglio dei capelli