ANTEPRIMA Meta / Torre . Prima udienza con rinvio a giugno. Per il sindaco Tito si avvicina la prescrizione

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Meta, Sorrento. Oggi a Torre Annunziata la prima udienza del processo che vede sotto accusa il sindaco Peppe Tito L’accusa sostiene che intascava una tangente di 2mila e 500 euro al mese per sei mesi, per far sì che ad aggiudicarsi l’appalto per il servizio di parcheggio sulla spiaggia fosse la cooperativa San Michele.
Su queste basi l’imputazione di corruzione di cui Giuseppe Tito, sindaco di Meta e consigliere metropolitano di Napoli, referente del PD in Penisola sorrentina fino a poco tempo fa, ora non ha ancora ritirato la tessera e ha subito anche rimproveri da De Luca Governatore della Regione Campania per aver votato a favore di De Magistris I
Ad affrontare il processo i dirigenti comunali Rina Paolotti, Paola De Maio e Rocco Borrelli, oltre che gli imprenditori Nunzio Lardaro, Antonino Staiano, Carmela Izzo e Aniello Donnarumma: a vario titolo i pm contestano loro peculato, corruzione, appropriazione indebita, induzione indebi ta a dare o promettere utilità, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, falso, omessa denuncia e illeciti tributari dopo l’inchiesta dei finanzieri di Massa Lubrense.
Al centro dell’indagine e del futuro processo ci sono gli affidamenti di tre servizi, a cominciare da quello del parcheggio sulla spiaggia per il 2012 che sarebbe avvenuto sulla base di un accordo tra Tito, all’epoca assessore al Corso Pubblico, e Antonino Staiano, socio fondatore della cooperativa San Michele. Nel mirino anche il trasporto scolastico per il 2014-2015, che sarebbe stato affidato alla ditta Amps sebbene questa fosse priva dei requisiti di legge, e l’appalto per le luminarie natalizie del 2014, che di fatto sarebbe stato assegnato alla Tecnoservice prima della scadenza del bando. Di qui il coinvolgimento di dirigenti comunali e vertici delle varie società. Per queste vicende Tito dovrà rispondere di corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, peculato, omessa denuncia e falso. Per alcuni di questi reati, soprattutto per quelli lega ti ai fatti più lontani nel tempo, c’è la possibilità che scatti la prescrizione durante o addirittura prima dell’apertura del processo. Anche perché quest’ultimo si annuncia tutt’altro che breve, visto il numero degli imputati, degli avvocati e dei testimoni che saranno chiamati a deporre davanti al collegio.

Al processo non si è presentato l’accusatore Nunzio Lardaro e ci sono stati errori di notifica . Per il sindaco Peppe Tito, difeso da Paola Astarita, un rinvio ora previsto a giugno , dopo le elezioni, che fa comodo a Peppe Tito e avvicina anche la possibile prescrizione del reato.

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