Torre Annunziata scandalo al Tribunale, patteggiano consulenti

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Torre Annunziata Si chiude con una raffica di patteggiamenti il primo atto dello scandalo “toghe sporche”, il terremoto giudiziario che a fine settembre ha travolto gli uffici del giudice di Pace di Torre Annunziata. I consulenti di parte ed alcuni avvocati coinvolti nell’inchiesta sul presunto giro di mazzette per aggiustare le sentenze e ottenere gli incarichi, si sono arresi e alla fine hanno deciso di optare per il rito alternativo. Una strada che li ha portati a incassare sentenze “miti” con la sospensione condizionale della pena e senza la menzione nel casellario giudiziario. Una svolta che, nelle scorse ore, ha portato anche alla scarcerazione di diversi consulenti e legali ancora sottoposti a misura cautelare.

I patteggiamenti

Ha patteggiato 1 anno e 6 mesi con pena sospesa, il consulente Marco Vollono (difeso dall’avvocato Gennaro Somma di Castellammare di Stabia). Il 42enne stabiese è stato l’unico degli indagati ad aver ammesso, dopo il suo arresto, di aver pagato la tangente all’ex giudice di Pace, Antonio Iannello (ritenuto figura chiave dell’inchiesta). Vollono si è giustificato parlando di una mazzetta versata per poter lavorare e per non restare fuori dal giro. Rivelazioni che hanno fatto scattare, anche per gli altri consulenti coinvolti, il riconoscimento delle attenuanti e l’accusa di induzione alla corruzione (accusa molto meno grave rispetto a quella di corruzione in atti giudiziari ipotizzata, in un primo momento, dagli inquirenti). Ha patteggiato due anni con pena sospesa anche Luigi Coppola, consulente tecnico di Castellammare di Stabia. L’indagato, difeso dall’avvocato Francesco Schettino, è stato anche scarcerato nei giorni scorsi dopo il via libera all’accordo tra difesa e procura. Torna libera anche l’avvocato Rosaria Giorgio, legale ed assistente dell’ex giudice di Pace, Antonio Iannello. La 45enne di Scafati, al pari di Coppola, ha patteggiato 2 anni con pena sospesa evitando anche la menzione nel casellario giudiziario. Rosaria Giorgio, difesa dagli avvocati Adriano Cafiero e Michele Riggi, è tornata libera martedì per effetto del provvedimento firmato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Nocera Inferiore, Gustavo Danise. Rosaria Giorgio, a differenza degli altri avvocati coinvolti nell’inchiesta, è stata indagata per l’accusa di favoreggiamento nei confronti di Iannello e non di corruzione.

Gli altri indagati

Se ai consulenti indagati è stato di fatto riconosciuto un ruolo marginale nel vortice di corruzione svelato dall’inchiesta, lo stesso non vale per avvocati e giudici di Pace. Per loro, infatti, non pare possibile un ridimensionamento delle accuse. Almeno secondo quanto emerge dalla linea adottata, in questi ultimi mesi, dai pm della Procura di Nocera Inferiore. In questa inchiesta – il primo filone di un’indagine più ampia che ha coinvolto centinaia di persone, tra carrozzieri compiacenti e falsi testimoni – sono invischiati diversi avvocati di Torre Annunziata, Pompei, Scafati e Castellammare di Stabia.

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