Terrapiattisti dopo Agerola vanno in Crociera . Ma guai a dire “In giro per il mondo”! Ecco perchè

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Terrapiattisti dopo Agerola vanno in Crociera . Ma guai a dire “In giro per il mondo”! Infatti i “terrapiattisti”, dopo il convegno ad Agerola, la cittadina sulla Costiera amalfitana, nel cuore dei Monti Lattari, Svizzera della Campania, come tutti la chiamano per la sua bellezza, hanno deciso di fare la Crociera. Ecco perchè.

La Flat Earth International Conference sta organizzando una spedizione, con tanto di nave da crociera, fino all’Antartide (secondo loro solo una barriera di ghiaccio che circonda la Terra Piatta), per smascherare una volta per tutte il complotto che vuole il nostro pianeta sferico. Con Gaston Zama vi abbiamo accompagnato in un viaggio imperdibile tra le teorie complottistiche dei Terrapiattisti

“Tutti siamo stati ingannati fin dal primo giorno”. Dietro una maschera, circa un mese fa, un uomo ci ha fatto una rivelazione: “Il nostro pianeta non è sferico: la terra è piatta”. La maschera? La indossava perché temeva ritorsioni per la sua clamorosa rivelazione.

Siamo partiti da qui per il viaggio con Gaston Zama, nei due servizi che vi riproponiamo qui sotto, attraverso le teorie dei Terrapiattisti, convinti che siamo tutti vittime di un misterioso complotto escogitato “da Loro”. Chi sono “loro”? “I poteri forti, i cosiddetti illuminati”, che non ci avrebbero ingannato solo sulla forma della terra. L’evoluzione? È una bufala. I dinosauri? Mai esistiti. Le loro ossa ritrovate sarebbero in realtà quelle dei Giganti. Già, perché altrimenti come si spiegherebbero le enormi porte di San Pietro a Roma o del Duomo di Milano? Sono così grandi perché se no non riuscivano a entrarci. Sono tutte teorie dai Terrapiattisti che si sono riuniti ad Agerola (Napoli) e che il nostro Gaston Zama ha incontrato, partecipando al congresso.

Ora c’è chi ha deciso di combattere una volta per tutte questi poteri forti e manipolatori con una missione definitiva. La Flat Earth International Conference (Conferenza Internazionale per la Terra Piatta, il gruppo dei Terrapiattisti degli Stati Uniti) sta organizzando appunto una crociera di lusso ai confini della terra, come racconta il quotidiano britannico The Guardian, nel 2020 partiranno per smascherare il grande imbroglio dell’Antartide.

Di cosa si tratta? Nella visione dei Terrapiattisti, come ha spiegato Calogero durante la conferenza a cui abbiamo partecipato, la terra non solo sarebbe piatta, ma circondata da “una montagna di ghiaccio circolare di 400 km di altezza e di colore smeraldo”, presidiata pure da un misterioso esercito. Peccato che per navigare i nostri audaci esploratori dovranno quasi sicuramente usare il Gps e altri strumenti per la navigazione elettronica, che si basano sull’aiuto dei satelliti (loro non credono che esistano nemmeno quelli: sono solo foto ritoccate dalla Nasa, uno dei principali Ingannatori).

Sul sito della Flat Earth International Conference la “crociera” viene presentata come “la più grande, audace e bella avventura di sempre”. “Se arrivassero davvero in Antartide si scoprirebbero tutte le magagne di chi ci propina l’idea che la terra sia sferica”, ha commentato Albino Galuppini, veterano del terrapiattismo che noi de Le Iene abbiamo conosciuto proprio nel nostro viaggio ai confini del complotto.

“Sveglia!”, ha esortato Albino quando Gaston Zama l’ha fatto incontrare con l’astronauta Umberto Guidoni, nel secondo servizio dedicato alla Terra Piatta. Per la prima volta, Albino e Roberto, un altro terrapiattista, si sono trovati di fronte al nemico, che ritengono un attore ben pagato ovviamente dalla Nasa, un “soldato dei poteri forti” che mente (nello spazio mica ci si può andare, parola di Terrapiattisti).

Roberto è partito subito all’attacco, facendo notare a Umberto come sia impossibile che l’uomo sia stato in grado di costruire una macchina che possa raggiungere i 28mila chilometri all’ora e andare nello spazio. “L’essere umano a quelle velocità diventa una scimmia”, sostiene convinto. Perché? Non è chiaro.

L’astronauta così fa notare che se la terra fosse piatta noi da qualsiasi punto dovremmo vedere sempre le stesse stelle. Invece, per esempio in Argentina vediamo stelle che dall’Italia, a nord dell’equatore, non si vedono. Così, in aiuto del collega, arriva Albino: “Esiste un problema di prospettiva dal punto di vista prospettico”. Non è chiaro cosa intenda. La palla passa di nuovo a Roberto, che sfida l’astronauta: “Qui bisogna avere il coraggio di mettere in discussione l’evoluzione!”. Quello stesso coraggio che la Flat Earth International Conference metterà nel suo viaggio verso il limite della terra per dimostrare una teoria che pensavamo di aver abbandonato già nel medioevo.

Vi ricordate di Ulisse e del suo “folle volo”? Secondo la leggenda, riportata nel famosissimo Canto XXVI dell’Inferno di Dante, la sua ultima impresa è stata quella di superare le colonne d’Ercole, il limite della Terra appunto, incoraggiando i compagni di viaggio al fascino della scoperta: “Fatti non foste a viver come bruti”. Poi però facevano tutti una brutta fine, varcando il limite imposto dagli Dei agli uomini. Cosa attenderà i Terrapiattisti all’estremo confine meridionale della Terra? Un brutto volo, un banalissimo passaggio a Sud di una Terra tristemente sferica o un “effetto Pac Man”?

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