Brexit a Londra situazione sempre più confusa, bocciata la May

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    Che succede in Inghilterra? LONDRA – Il Parlamento britannico affonda il piano di Theresa May sulla Brexit. Con 432 no e 202 a favore, i Comuni come previsto non hanno dato il via libera all’accordo con l’Unione europea per l’uscita dalla Ue. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha annunciato una mozione di sfiducia, che si dovrebbe votare domani.

    E’ stato il giorno più atteso e la notte più lunga per la Brexit, Theresa May e tutto il Regno Unito. Dopo tanti rinvii e polemiche, l’accordo della premier britannica con l’Europa per l’uscita dall’Ue è andato ai voti alla Camera dei Comuni britannica, senza molte speranze di passare. Quando qualche settimana fa ha superato la sfiducia del suo partito, oltre cento conservatori ribelli le votarono contro.

    “Stasera decideremo se andare avanti con l’accordo negoziato con i partner europei e porre le condizioni per un futuro migliore. E’ una responsabilità profonda per ciascuno di noi, è una decisione storica – aveva detto Theresa May nel suo ultimo intervento ai Comuni, ricordando come nel 2016 sia andato al voto il 72% dei cittadini britannici, maggiore affluenza di sempre per qualsiasi referendum, e il popolo ha scelto di uscire dall’unione. “Ben 246 deputati presenti in questa Camera hanno votato per attivare l’articolo 50 – ha detto la May – e solo 85 si sono opposti. E quale alternative abbiamo? O andare a un secondo referendum che poterebbe a ulteriori divisioni e direbbe al popolo che noi siamo stati eletti per servirlo e attuare la sua volontà ma non abbiamo voluto farlo, oppure possiamo uscire senza accordo ma non credo che questo sia quello che vuole il popolo. Il popolo ha deciso di uscire dalla Ue ma di mantenere rapporti commerciali con l’unione ma senza accordo non ci sono intese commerciali e l’incertezza danneggerà le nostre imprese”.

    Duro l’intervento del leader laburista Jeremy Corbyn: l’accordo di ritiro è “uno sconsiderato salto nel buio”, è “cattivo per economia, democrazia e per il Paese”. Corbyn ha aggiunto che era stato promesso un documento “preciso” e “dettagliato”, mentre il “governo ha spettacolarmaente fallito” in questo senso, perciò il Labour si oppone all’intesa raggiunta con Bruxelles.

    Le “rassicurazioni” arrivate ieri da Bruxelles sul cosiddetto “backstop temporaneo” (cioè il regime temporaneo dell’Irlanda del Nord in una sorta di mercato comune europeo e la Gran Bretagna nell’unione doganale Ue fino a quando non verrà trovata una soluzione definitiva sul confine irlandese) serviranno a poco. Tutti sanno che non avranno valore legale.

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