Ravello iniziato lo sgombero dell’hotel Palumbo. Ed è subito scontro, arrivano i carabinieri

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Ravello. Costiera amalfitana. Oggi sono iniziate le operazioni di sgombro dell’hotel Palumbo da parte della vecchia proprietà ed è subito scontro. Pare che il vecchio proprietario Marco Vuillemier avesse dato incarico ad una ditta di traslochi di recuperare tutti i beni mobili dallo stabile per trasferirli ad un deposito.

Il nuovo proprietario dell’immobile, che si era aggiudicato l’immobile all’asta dopo numerose sedute deserte che ne avevano fatto abbassare considerevolmente il prezzo iniziale,  ha notato che gli operai stavano portando via anche pezzi marmorei pare infissi nel fabbricato stabilmente.

Ha chiesto subito l’intervento delle forze dell’ordine ritenendo l’operazione di asporto non legittima.

Vigili urbani e carabinieri della stazione locale sono prontamente intervenuti per verificare se le operazioni fossero legittime e, forse, anche legali. Infatti l’immobile che ospitava il prestigioso hotel Palumbo, cinque stelle della straordinaria offerta turistica di Ravello, è un edificio storico di Ravello vincolato come bene monumentale; in tale caso, se le opere marmoree in questione rientravano nel vincolo monumentale dell’intero immobile, la loro asportazione sarebbe in violazione dei principi e vincoli di tutela, e pertanto illegale.

In buona sostanza se un immobile è considerato di importanza storica, artistica o monumentale, anche colonne, capitelli, lastre marmoree ed altri elementi solidali con la struttura dell’immobile, sono indissolubilmente collegati e legati fra di loro.

Un’altra triste storia che si aggiunge alle tante che hanno riempito le cronache della Costiera. Ricordiamo il saccheggio che fu operato a Villa Rufolo in occasione del passaggio della proprietà dalla vecchia proprietaria all’EPT di Salerno, dei tanti reperti asportati solo alcuni furono recuperati dal Direttore Secondo Amalfitano che all’epoca fece intervenire la Magistratura Italiana e Francese per riottenerne la restituzione, mentre per altri dovette partecipare a due aste per recuperare preziosi libri e quadri.

Cercheremo di avere notizie dell’epilogo della vicenda che speriamo si risolva con il buon senso di tutti a vantaggio di un bene che è un patrimonio di Ravello prima ancora che di Tizio o Caio.

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