Montecalvario giocatore sospeso tre anni per ave aggredito il Napoli, ma lui si difede

Più informazioni su

    Neanche con Calciopoli ci sono state condanne come la mia». Fa sarcasmo Fabio Pisani. Fino al giugno del 2021 non potrà giocare sui campi della FIGC. Il referto arbitrale lo ha ritenuto responsabile e primo attore di tutti i disordini di sabato: «Vero, ho dato un pessimo spettacolo e merito una squalifica. Forse non così lunga, però. Perché ho letto alcune bugie, come il fatto che ho aggredito l’arbitro». 28 anni, lavora presso un’azienda di sigarette elettroniche, è la prima punta del Montecalvario. Fino ad adesso non aveva mai subito squalifiche per condotta scorretta, per lui il pallone è «un modo di stare insieme agli amici e fare gruppo». Oggi mastica amaro, ammette le sue responsabilità, però si sente pure vittima di un’ingiustizia. Perchè per lui, da adesso, il calcio diventa un ricordo: «Volevo provare col calcio a cinque, ma la federazione è la stessa».
    Pisani, ricostruiamo la vicenda.
    «Durante la partita siamo stati messi sotto dall’arbitro, qualsiasi cosa facessimo ci fischiava tutto contro. Ci sono stati tre falli da rigore plateali, con due per falli di mano clamorosi, e nessuno assegnato. Mentre la Lokomotiv ha beneficiato di uno che non c’era, il calcio era stato sferrato al terreno. Nel parapiglia che è seguito sono stati ammoniti solo i nostri. Una direzione che più che a senso unico era, praticamente, solo per loro». Poi l’azione che ha scatenato tutto. «Stavo portando palla e sono intervenuti a sandwich su di me. Ho ancora graffi e lividi, tra qualche giorno devo fare la risonanza magnetica. Anche in questo caso nessun rigore. Nell’azione seguente un avversario, Catello, cade a terra e il mio compagno Trinchella gli dice di rialzarsi. In risposta gli arriva una testata e un altro, il numero 3, gli dà un cazzotto. Io ho reagito malissimo e ho fatto ciò che non dovevo. Questo è vero, il resto no». Il clima sugli spalti? «Tesissimo. In un video che abbiamo diffuso si vede, distintamente, che i loro sostenitori erano ubriachi e armati. Hanno aggredito il padre di un nostro dirigente, lanciato un fumogeno sul mio direttore sportivo Valentino: ha ancora i capelli bruciati. Sono addolorato perché ho avuto un ruolo in tutto questo, ma non voglio passare per l’unico carnefice. I nostri avversari sono colpevoli quanto noi ma non hanno subito squalifiche. E io sono il più danneggiato. Anche in partita mi sembrava che l’arbitro ce l’avesse con me, come se ci fosse una persecuzione personale. Adesso, anche della federazione. Perché oltre alla rissa non sono andato».
    Davvero non ha colpito né minacciato l’arbitro?
    «Spiego perché è impossibile: appena è scoppiato il parapiglia in campo eravamo calciatori contro calciatori, forse qualche dirigente. Il direttore di gara era scappato negli spogliatoi. Là c’erano una ventina di persone davanti al suo e non era possibile raggiungerlo, perciò è una bugia anche che abbia colpito la sua porta. Piuttosto, ho notato alcuni loro dirigenti parlare con lui tra il primo e il secondo tempo. È normale? Così come la squalifica del mio compagno Musto, che se ne era scappato per paura tra i primi».
    Qualcuno parla di una matrice politica alla base degli scontri.
    «Sì, ho letto. Noi i fascisti e gli altri i comunisti. Sono cose assurde. Mai fatto un saluto romano, né io né i miei compagni. La politica la lasciamo fuori, noi vogliamo divertirci e qualcuno anche salvarsi dalla strada. Magari la Lokomotiv pratica anche l’ideologia. Che devo dire? Che la loro vicinanza al sindaco li protegge?».
    È possibile che una partita finisca così?
    «No, e voglio ribadire che me ne vergogno. Abbiamo dato uno spettacolo orribile, c’erano anche dei bambini. Però sarebbe opportuno che neanche le tifoserie si presentino armate e alterate. E che gli arbitri facciano il loro dovere, senza parteggiare. Ora darò l’addio al pallone che amavo tanto. Ci giocavo da quando avevo cinque anni, il pensiero però adesso mi provoca nausea. Mi è passata anche la voglia di allenarm Il Mattino

    Più informazioni su

      Commenti

      Translate »