Meta, caso “Cattive abitudini”: inizia il processo. Il comune al momento non si costituisce parte civile

Meta. Inizierà tra una settimana il processo sui fatti avvenuti a Meta, in cui ex dipendenti dell’Hotel Alimuri abusarono di una turista inglese cinquantenne. Il Comune sarà assente e quindi non avanzerà richiesta di costituirsi parte civile contro i cinque stupratori. Nel maggio scorso erano tutt’altre le dichiarazioni del primo cittadino metese, Giuseppe Tito: “Hanno arrecato un gravissimo danno d’immagine alla nostra cittadina soprattutto alla luce della propensione turistica del nostro territorio”, disse allora il sindaco. Ma come riportato da Metropolis, sull’argomento il primo cittadino disse che il caso era nelle mani del segretario comunale Deborah De Riso.

Intanto i cinque imputati sono agli arresti domiciliari: Antonino Miniero, Davide Gennaro Gargiulo, Fabio De Virgilio, Raffaele Regio e Ciro Francesco D’Antonio, attendono di ribattere le accuse portate avanti dal sostituto procuratore di Mariangela Magariello. Le ipotesi delle Procura di Torre Annunziata restano su violenza sessuale aggravata da somministrazione di sostanze stupefacenti, suffragate dagli esami e le tracce biologiche rilevate sui capelli e le urine, confermando che la donna in vacanza a Meta con la figlia, aveva assunto Z-drugs e benzodiazepine, ovvero la droga dello stupro. Non è credibile invece la versione a difesa degli imputati, data l’esistenza della compromettente chat di gruppo “Cattive abitudini”.

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