Juve e Roma perdono ma vanno agli Ottavi.

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    Roma
    chiude con l’ennesima figuraccia la fase a gironi di Champions. Perde a Plzen, permettendo al Viktoria di andare, con il prestigioso 2-1, in Europa League. Di Francesco, con il 7° ko stagionale (il 3° in coppa), resta nel mirino di Pallotta. Che, scontento dal rendimento in campionato, lo ha messo in discussione dal 23 settembre, quando i giallorossi crollarono al Dall’Ara contro il Bologna. La situazione è peggiorata. Anche perché l’8° posto a 5 punti dalla zona Champions è inaccettabile per la proprietà Usa. Sempre che non ci sia un improvviso ribaltone nelle prossime ore, al momento escluso da Monchi, il tecnico si giocherà il posto domenica sera contro il Genoa all’Olimpico. Deve vincere, ritrovando il successo che manca da più di un mese: dall’11 novembre, contro la Sampdoria.

    PRESTAZIONE INQUIETANTE
    Di Francesco, per il 2° anno di fila, va agli ottavi di Champions. Ma per Pallotta non è sufficente. Anche perché la Roma perseverare a Plzen dopo l’umiliazione di sabato pomeriggio a Cagliari. Deludono i ricambi: da Santon a Marcano, da Kluivert a Schick. Pure Mirante, al debutto in questa coppa. Le assenze pesano, soprattutto quelle di De Rossi, con Cristante e Nzonzi ormai con la lingua di fuori, di El Shaarawy e Dzeko. L’unico del tridente a far centro in questo periodo è Under, inutile però la rete per il momentaneo pari nella ripresa. I giallorossi sono impotenti in attacco, contati a centrocampo e vulnerabili dietro. Basta guardare le reti di Kovarik e Chory.

    GRUPPO SOPRAVVALUTATO
    Pastore torna titolare in Champions dopo più di 3 anni e mezzo (aprile 2015). Attualmente, però, non è presentabile, almeno in campo internazionale. Logoro e statico. Più che l’età, conta il fisico. Che, a quanto pare, lo penalizza. Bocciato lui, mai come il diciannovenne Luca Pellegrini che entra e si fa cacciare. Doppio giallo per il rosso che lo dovrebbe fare arrossire.

    JUVENTUS

    ROMA – Ringraziando il Valencia, alla fine dalla trasferta svizzera la Juventus esce con una sconfitta che fa male solo alle casse societarie e poco più (vedi alla voce Cuadrado infortunato): sfumano i 2,7 milioni a vittoria che la Uefa garantisce per la fase a gironi ma fortunatamente non sfuma il primato bianconero del gruppo, con il quale lunedì a Nyon la squadra di Allegri potrà sperare in un sorteggio più agevole rispetto a quello che attende la Roma. A Berna finisce 2-1, con la doppietta di Hoarau raggiunta da Dybala in venti minuti ma con il 2-2 annullato per fuorigioco di un Ronaldo raramente così poco incisivo.

    BERNA A BERNA – Cuadrado terzino destro e Bernardeschi mezzala sinistra, è una Juve a trazione anteriore con Mandzukic capitano: Dybala e Cancelo fuori dall’undici titolare. La squadra di Allegri si prende subito la partita: Douglas Costa manda in porta Cristiano, che perde l’attimo per il tiro e poi si vede respingere il secondo tentativo, poi ancora il portoghese in diagonale non trova lo specchio, con Mandzukic tutto solo a centro area. Gli svizzeri reggono l’urto e continuano a mantenere un’altissima intensità, mentre la Juve perde Cuadrado per infortunio: dentro Alex Sandro al 24′.

    ERRORE BRASILIANO, VANTAGGIO SVIZZERO – Douglas Costa allarga troppo il sinistro servito da Mandzukic in area avversaria, e come spesso accade alla Juve i troppi errori sottoporta alla fine presentano il conto. Proprio il brasiliano infatti, insieme al neoentrato Alex Sandro, la combina grossa qualche minuto dopo: disimpegno complicato in area e fallo del difensore su Ngamaleu che gli arriva addosso come un treno soffiandogli il pallone. Il rigore c’è e Hoarau lo trasforma per l’inatteso vantaggio svizzero a cavallo della mezz’ora, che i bianconeri non riescono a mettere neanche in discussione prima dell’intervallo.

    HOARAU RISCHIA L’AUTOGOL E POI SIGILLA: 2-0 – Nessun cambio e Juve che riparte infuriata: colpo di testa di Alex Sandro e deviazione di Hoarau che si stampa sulla traversa. I bianconeri si scoprono per mantenere la pressione nella metà campo avversaria, piovono palloni in area – senza precisione – ma si allargano anche gli spazi per le ripartenze svizzere: Fassnacht di testa grazia Szczesny, che però non può nulla sulla conclusione precisa di Hoarau lanciato in contropiede da Ngamaleu: è il 68′, Emre Can ha appena rilevato Pjanic e la Juve è di nuovo al tappeto.

    DYBALA-GOL, PALO CR7, GOL ANNULLATO ALLA JOYA – Allegri a questo punto butta dentro Dybala per De Sciglio: la Joya ci mette otto minuti a riaprire la partita, con un gran sinistro al volo su sponda di Ronaldo, e suona la carica di una Juve che a perdere non ci vuole stare. Bernardeschi crossa per Cristiano, frustata di testa e palo che respinge il possibile 2-2 a una manciata di secondi dal recupero, nel quale si entra con la parata di Wolfli sul colpo di testa di Bonucci. Manca pochissimo, un siluro di Dybala si infila sotto la traversa ma l’arbitro annulla per un possibile offside di CR7, Emre Can schiaccia debole verso la porta l’ultima occasione: Juve ko, ma comunque prima

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