Botti anche online in barba ai divieti in Penisola Sorrentina. Sequestri a raffica in Campania

Botti anche online in barba ai divieti in Penisola Sorrentina. A rischio bambini e i cani terrorizzati, denunciate! Da Vico Equense a Sant’Agnello, i primi comuni dove ci sono stati i divieti dei botti a Capodanno, ma anche Piano di Sorrento , Massa Lubrense e Meta, salvo Sorrento per motivi turistici, dove però comunque, come in tutta Italia, i botti illegali sono vietati, ci sono dei divieti particolari ovunque fino a un massimo di 500 euro per l’amministrazione Sagristani, un divieto assoluto. I rischi sono sopratutto per i più deboli e indifesi, come i bambini, che spesso perdono un dito della mano, una ferita al volto , o altro, gli animalisti, giustamente, sottolineano  anche i cani, e gli animali, terrorizzati, per i quali sta bombardando di post su facebook e sui social network Claudio d’ Esposito del WWF terre del Tirreno ,  basterebbe questo per fermare tutto , invece no.

Ma oltre ai botti normali, vietati in alcuni comuni in questi giorni di Capodanno, ci sono quelli illegali e basta . In Campania, in particolare in provincia di Napoli, tanti i sequestri. Nel bollettino della «guerra» ai botti illegali, la giornata di ieri ha segnato una sorta di Caporetto per i fuochisti abusivi, con arresti, denunce e maxisequestri tra Napoli, la sua provincia e quella di Caserta. I controlli delle forze dell’ordine si sono intensificati proprio quando nei ultimi giorni che precedono il «Dday» di San Silvestro l’attività di produzione dei botti illegali raggiunge il suo culmine. In vista di una vendita che si adatta a vecchie e nuove modalità. A Giugliano la Guardia di finanza ha scoperto un sito che vendeva online tutto quello che di proibito può esplodere, sequestrato 2,3 tonnellate di botti proibiti e fatto scattare le manette per tre trafficanti, e denunciato altri cinque. I carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno invece sequestrato in un appartamento di Mondragone, città del litorale domizio, ben 25 chilogrammi di polvere esplosiva, quantità capace di radere al suolo un intero quartiere, arrestando una persona. A Ercolano, infine, i militari della compagnia di Torre del Greco hanno intercettato una delle tante «autobombe» a bordo della quale uno di questi scellerati trafficanti di fuochi proibiti, finito in manette, trasportava 200 ordigni esplosivi, detti «rendini», dalla forma simile a candelotti di dinamite.
A Giugliano sono arrivati i botti proibiti al tempo di internet: bancarelle online dove, fino alla chiusura avvenuta ieri, è stato possibile acquistare, anche da parte di clienti non residenti in zona, tutto il peggio che c’è dei fuochi artificiali illegali quali «cipolle», «rendini», «supecobra» e vere e proprie bombe carta, una santabarbara per chi nella notte di San Silvestro accetta di festeggiare con la morte sotto braccio. A portata di miccia. Il sito «bombarolo» è stato individuato dai militari della guardia di finanza del gruppo di Giugliano, nel corso di uno specifico monitoraggio del sito internet, che ha poi portato le Fiamme gialle alla scoperta di una fiorente attività di produzione e commercio di botti pirotecnici del genere proibito. I finanzieri hanno sequestrato 2,3 tonnellate di ordigni vari, arrestato tre persone, denunciate altre sei e, cosa importante, è stato scoperto e sequestrato, ad Aversa, un opificio artigianale allestito per la fabbricazione illecita di prodotti pirotecnici. Sempre sviluppando il filone investigativo partito dall’indagine sul sito, i militari della guardia di finanza di Giugliano hanno individuato a Napoli una sorta di «autobomba», che sfrecciava nel caotico traffico natalizio del capoluogo, che trasportava 2.300 chilogrammi di botti illegali. Sono scattate le manette per due fuochisti, mentre per altri cinque grossisti che si apprestavano ad acquistare parti della santabarbara su quattro ruote, è partita la denuncia alla Procura partenopea. E sempre a Napoli, gli stessi finanzieri hanno sequestro 570 candelotti esplosivi dalla forma simile a quelli della dinamite, nascosti in un negozio di materassi. La responsabile del negozio è stata arrestata in flagranza di reato, mentre il titolare, che si è reso immediatamente irreperibile, è stato denunciato.
LA FABBRICA
Davvero inquietante quello che i carabinieri della tenenza di Quarto hanno scoperto a Mondragone, nella frazione di Pescopagano dove Vincenzo Ianni, 38 anni, già noto alle forze dell’ordine, arrestato in flagranza di reato, aveva trasformato un appartamento in una delle zone più densamente abitate in una fabbrica clandestina di fuochi d’artificio illegali, con tanta polvere nera da radere al suolo un quartiere, in caso di esplosione accidentale. Insieme alla polvere nera, sono stati sequestrati inneschi, scatole e carta da imballaggio. Gli artificieri hanno fatto brillare la polvere esplosiva sul litorale deserto di Castelvolturno, mentre l’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Un’altra «autobomba» è stata intercettata dai carabinieri ad Ercolano. Il veicolo, guidato da un 48enne incensurato, finito poi agli arresti domiciliari, trasportava nel vano bagaglio esplosivi da smerciare nelle ore prossime alla mezzanotte del 31 dicembre. Ieri mattina una gazzella del nucleo radiomobile della compagnia di Torre del Greco ha incrociato il furgoncino a Ercolano, in Via Benedetto Cozzolino. Il 48enne, forse sorpreso dalla presenza che provenivano dal senso di marcia opposto, ha accelerato all’instante, effettuando una pericolosa manovra per svoltare in una traversa secondaria. I militari, insospettiti, hanno subito preso a inseguire il veicolo che è stato raggiunto e bloccato dopo una fuga durata poche centinaia di metri. Nel corso della immediata perquisizione i carabinieri hanno sottoposto a perquisizione rivenuto 200 ordigni esplosivi artigianali, i cosiddetti «rendini», che contenevano otto chilogrammi di polvere da sparo. il 48enne è stato arrestato e posto ai domiciliari. E siamo a meno di tre giorni dalla mamma di tutte le esplosioni.

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