Benevento. Arte/Studio – Gallery. “OrientaMenti” con opere di Luisa Colangelo, da sabato 5 gennaio 2019.

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    Segnalazione di Maurizio Vitiello – “OrientaMenti” di Luisa Colangelo all’Arte/Studio – Gallery (BN).

    “OrientaMenti” è il titolo della personale dell’artista Luisa Colangelo che sarà inaugurata, alle ore 17,30 di sabato 05 gennaio 2019, all’Arte/Studio – Gallery di via Sant’Agostino, 15 di Benevento (dall’Arco Traiano, salendo per piazza “Piano di Corte”, la prima traversa a destra. Per info: Bar Sirena, angolo Arco di Traiano).
    La mostra, con la direzione artistica di Enzo Trepiccione e con il testo critico di Mario Lanzione “Metamorfosi e approfondimenti nella ricerca artistica di Luisa Colangelo”, raccoglie opere scelte prodotte dall’artista tra il 1990 ad oggi.

    Ecco il testo critico di Mario Lanzione:
    “L’arte è un veicolo culturale capace di farci superare molti limiti, una vera rigenerazione spirituale che può darci la possibilità di esprimerci in maniera libera e renderci ideologicamente indipendenti da una società “costruita” su sistemi economici speculativi ed egoistici.
    Molti artisti contemporanei non hanno la necessità di restare legati ad uno stile pittorico per tutta la loro carriera, in nome di una coerenza legata soprattutto alle esigenze di mercato. Gran parte dei giovani, infatti, operano nel campo della ricerca e della sperimentazione con grande libertà espressiva, pur seguendo un filo conduttore sviluppato sulle idee e sulla progettazione. Luisa Colangelo è un artista che si esprime con un linguaggio contemporaneo, sul filo di un Astrattismo materico con equilibri geometrici, con inflessioni concettuali e, talvolta, con un recupero della forma iconografica. Le sue metamorfosi sono l’espressione della sua personalità sincera e genuina poiché rispondono all’esigenza di esprimere le proprie convinzioni dettate dal cuore senza dipendere da uno stile pittorico o da una corrente artistica che limiterebbe il campo delle sue rappresentazioni. Sente il bisogno di estrinsecare tematiche individualistiche ma è anche capace di sviluppare problematiche a sfondo sociale, interrogativi psichici e filosofici e affrontare temi politici da libera pensatrice senza scadere in “ideologie di parte”. È un’esposizione di pensieri soggettivi e di avvenimenti in un “crescente” di tematiche che evidenziano il disagio di una società contemporanea per certi versi violenta e contraddittoria che semina ingiustizie e vittime. Non ci sono frivolezze o compiacimenti ma rappresentazioni catturate nell’istante dell’”accadimento” attraverso un’analisi attenta ma distaccata.
    Nei lavori eseguiti tra il 1989 e il 1995 hanno suscitato un mio particolare interesse: “Tra cielo e mare” del 1989, “L’approdo del 1990 e “Senza fine” del 1993. Opere in perfetta armonia tra la forma e lo spazio circostante nelle quali la cifra pittorica è asciutta, con pochi ed essenziali colori che denotano una chiara conoscenza del valore tonale con piccoli inserimenti di primari che danno vitalità ed energia a tutta la composizione. Come dicevamo, quello di Colangelo è un percorso che parte da un costruttivismo materico laddove la geometria non è delimitata da perimetri netti e lineari ma, pur essendo frammentata e discontinua, crea un connubio tra la massa e le forme in un perfetto equilibrio tra superfici razionalmente costruite e la materia, tra uno spazio illimitato e aree definite che riportano l’idea di luoghi naturalistici e ambientalistici (Elementi tecnici che, pur con specifici riferimenti all’Informale, sono molto vicini all’Astrattismo Totale).
    Nelle opere più recenti, prendendo ad esame i due pezzi del 2015 con lo stesso titolo “Magenta e fuoco”, Luisa Colangelo recupera il segno che vibra nel vuoto su un colore di fondo che lo esalta in tutto il suo dinamismo.
    Opera, a mio avviso, di grande sensibilità è, invece, “Tutta la mia vita” del 2016 ove le forme vengono giocate sulle trasparenze monocromatiche e la tridimensionalità è ottenuta dai rilievi e dalle sovrapposizioni. Qui Luisa raggiunge tutta la sua indole poetica tra la gioia di vivere e l’amore celato da un velo di tristezza (laddove per tristezza vuole intendersi la visione di una realtà pur sempre presente negli strati del nostro subconscio). Un malinconico gioco di trasparenze che rafforza il valore di un sentimento, perimetrato tra la volontà di essere e la consapevolezza di esistere, nella disponibilità di donare tutto se stessi in un’energia passionale che è anche l’esigenza e la gioia di sentirsi amati.
    Luisa è un animo nobile che non concede attenuanti a sé stessa se non nella convinzione che la “sua” arte è un messaggio di amore, di altruismo e di speranza.”

    Mostra da vedere, da non mancare.

    Maurizio Vitiello

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