A SUD SI VIVE PEGGIO BOLZANO PRIMA CITTA’ D’ITALIA

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    BOLZANO PRIMA NAPOLI 108 SUD ARRETRA

    La città di Bolzano si conferma la migliore d’Italia

    La città altoatesina si conferma il miglior centro d’Italia in cui vivere. In coda Vibo Valentia, peggiora Roma

    Bolzano si vive bene, meglio che in altre città d’Italia. A seguire sul podio Trento e Belluno. Va peggio nella Capitale: la Città Eterna perde oltre 20 posizioni e precipita dal 67° all’85° posto, maglia nera a Vibo Valentia, che si conferma la città peggiore per qualità di vita.

    È quanto emerge dai risultati della speciale indagine, realizzata annualmente da Italia Oggi con l’Università La Sapienza di Roma, giunta alla sua ventesima edizione.

    Bolzano si conferma prima in classifica; per i piccoli centri le migliori performance

    Il 2018 torna a incoronare Bolzano reginetta per qualità della vita. Si riconfermano medaglie d’argento e di bronzo Trento e Belluno. Le migliori performance sono comunque delle piccole città: passi in avanti per Siena, che recupera sette posizioni e sale al quarto posto, Pordenone, Parma, Aosta, Sondrio e Cuneo.

    Scalata per Aosta e Sondrio, al settimo e ottavo posto, i due centri partivano dal 18° e dal 16° posto della passata edizione.

    Treviso, anche se perde una posizione, si aggiudica la fascia di provincia più sicura d’Italia. Trento, Bolzano e Bologna sono invece le realtà più interessanti per realizzare affari e trovare lavoro.

    Parma, Siena, Trento e Piacenza sono quelle che garantiscono la migliore offerta finanziaria e scolastica; Isernia, Pisa, Ancona, Siena e Milano quelle con il più efficiente sistema sanitario.

    Nel 2018, intanto, si acuisce il divario fra piccoli centri e grandi realtà urbane. Nelle aree metropolitane infatti la vita risulta più difficoltosa. Aumenta la qualità della vita anche nei capoluoghi di regione, ad eccezione di sette città.

    Brusco calo per Bari che dal 96° posto scende al 103°, Firenze che abbandona il 37° posto per il 54°, Catanzaro che dal 92° si assesta al 95° posto, L’Aquila (dal 68° al 72°), Potenza che perde 20 posizioni (ora è 64°), Venezia (al 62° dal 41° posto) e Torino (meno una posizione). Resta stabile invece la qualità della vita sia a Napoli (108) che a Palermo (106), che confermano il trend del 2017.

    I criteri di valutazione

    ll’analisi di Italia Oggi: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero, tenore di vita, con 21 sottodimensioni e 84 indicatori di base.

    Nell’insieme la qualità della vita italiana, nel 2018, sembra migliorare. Sono infatti 59 su 110 le province in cui questa è risultata buona o accettabile, rispetto alle 56 del 2016 e del 2017, il migliore dato registrato negli ultimi cinque anni.

    Stabile la situazione del Nord Ovest e del Mezzogiorno, in netto miglioramo quella del Nord Est e del Centro, a esclusione- come abbiamo già visto- di Roma.ndagine, realizzata annualmente da Italia Oggi con l’Università La Sapienza di Roma, giunta alla sua ventesima edizione.

    Bolzano si conferma prima in classifica; per i piccoli centri le migliori performance

    Il 2018 torna a incoronare Bolzano reginetta per qualità della vita. Si riconfermano medaglie d’argento e di bronzo Trento e Belluno. Le migliori performance sono comunque delle piccole città: passi in avanti per Siena, che recupera sette posizioni e sale al quarto posto, Pordenone, Parma, Aosta, Sondrio e Cuneo.

    Scalata per Aosta e Sondrio, al settimo e ottavo posto, i due centri partivano dal 18° e dal 16° posto della passata edizione.

    Treviso, anche se perde una posizione, si aggiudica la fascia di provincia più sicura d’Italia. Trento, Bolzano e Bologna sono invece le realtà più interessanti per realizzare affari e trovare lavoro.

    Parma, Siena, Trento e Piacenza sono quelle che garantiscono la migliore offerta finanziaria e scolastica; Isernia, Pisa, Ancona, Siena e Milano quelle con il più efficiente sistema sanitario.

    Nel 2018, intanto, si acuisce il divario fra piccoli centri e grandi realtà urbane. Nelle aree metropolitane infatti la vita risulta più difficoltosa. Aumenta la qualità della vita anche nei capoluoghi di regione, ad eccezione di sette città.

    Brusco calo per Bari che dal 96° posto scende al 103°, Firenze che abbandona il 37° posto per il 54°, Catanzaro che dal 92° si assesta al 95° posto, L’Aquila (dal 68° al 72°), Potenza che perde 20 posizioni (ora è 64°), Venezia (al 62° dal 41° posto) e Torino (meno una posizione). Resta stabile invece la qualità della vita sia a Napoli (108) che a Palermo (106), che confermano il trend del 2017.

    I criteri di valutazione

    Sono nove i criteri di valutazione presi in considerazione dall’analisi di Italia Oggi: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero, tenore di vita, con 21 sottodimensioni e 84 indicatori di base.

    Nell’insieme la qualità della vita italiana, nel 2018, sembra migliorare. Sono infatti 59 su 110 le province in cui questa è risultata buona o accettabile, rispetto alle 56 del 2016 e del 2017, il migliore dato registrato negli ultimi cinque anni.

    Stabile la situazione del Nord Ovest e del Mezzogiorno, in netto miglioramento quella del Nord Est e del Centro, a esclusione- come abbiamo già visto- di Roma.

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