Ravello avv. Salvatore Di Martino “Nessun attacco alla stampa, era interruzione del consiglio”. Precisazioni di Liuccio

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COMUNICATO STAMPA del Sindaco di Ravello avv. Salvatore Di Martino

Continuano a pervenirmi attestati di solidarietà sull’ennesima campagna denigratoria avviata nei miei confronti e dell’Istituzione che rappresento, ma soprattutto mi pervengono chiarimenti da parte di amici che, in buona fede, sono stati tratti in inganno da cattiva informazione.

Per tutti sono autorizzato a rendere nota la nota che l’amico Peppino Liuccio ha voluto indirizzarmi e che qui di seguito si riporta. Mi piace evidenziare anche che Peppino, con una lunga telefonata di stima e affetto, mi ha autorizzato a eliminare i refusi dalla sua nota dovuti “ai capricci del mio computer”.

La passione e la determinazione di chi si vede quotidianamente attaccato per il suo operato svolto esclusivamente a favore della collettività, nulla ha a che vedere con le insinuazioni di attacco alla libertà di stampa; un giornalista serio e corretto avrebbe rispettato il massimo consesso cittadino senza interruzioni illegali, lasciando che il Sindaco nell’esercizio delle sue funzioni potesse liberamente esprimere il proprio pensiero e, perché no se proprio vogliamo parlare di LIBERTA’, le proprie critiche ad un modo di fare giornalismo che non condividiamo, e che chiederemo di definire nelle sedi competenti nei prossimi giorni. Se attacco alla libertà ci è stato, di sicuro non è stato il mio, ma è ascrivibile esclusivamente al cittadino presente in Consiglio che ha interrotto la seduta di Consiglio Comunale violando la legge, nel tentativo di limitare l’altrui libertà.

Non so quali notizie e quali fonti hanno indotto qualche altro esponente del mondo della stampa ad esprimere solidarietà e condanna (pochi per la verità, ed orbitanti fra Scala ed Assisi); di sicuro si è trattato di un tentativo maldestro di coinvolgere in una circostanza grave e illegale persone terze che, evidentemente, non conoscono i fatti. Procederemo ad informarli ed a richiedere le opportune rettifiche come altri stanno facendo; parallelamente continuerò a difendere la verità, le prerogative Istituzionali e l’immagine di Ravello e degli Organi che la rappresentano, nelle opportune sedi, non escluse quelle giudiziarie, a tanto sollecitato dai colleghi Consiglieri e Assessori che si sono sentiti lesi nelle loro prerogative Costituzionali da una ingerenza illegale ed inopportuna che ha alterato non poco la serenità iniziale nel prosieguo dei lavori del massimo Consesso Civico.

Ravello 30 novembre 2018

Nota inviatami da Giuseppe Liuccio

Da: Giuseppe Liuccio < liucciogiuseppe@gmail.com> Data: giovedì 29 novembre 2018

Oggetto: Ravello note a margine dell’ultimo consiglio comunale di Giuseppe Liuccio

Onestà intellettuale mi impone di fare alcune precisazioni sul mio commento dell’ultimo consiglio comunale di Ravello: 1) a nessuno del pubblico presente in aula è consentito interrompere i lavori del consiglio comunale o prendere la parola senza l’autorizzazione del Sindaco o chi lo sostituisce. Pertanto il sindaco di Ravello aveva il diritto dovere di zittire il collega giornalista che reclamava di intervenire su uno degli argomenti all’ordine del giorno: la chiusura dell’unica edicola della città. Lo ha fatto con la dovuta autorevolezza, prima che l’incidente degenerasse, imponendo? al collega

giornalista di abbandonare l’aula consiliare e ha sospeso i lavori. Va dato atto al sindaco Salvatore Di Martino che ha agito con forte e determinata autorevolezza, come la legge imponeva. Io ho letto e riletto la cronaca dei lavori consiliari e ne ho rivisto la videocronaca registrata. Alla luce della cronaca giornalistica e di quella registrata sono pervenuto alle seguenti conclusioni: A) Il sindaco Salvatore Di Martino ha agito nel rispetto della legge; B) altra cosa è il diritto di cronaca che spetta, anche questo di diritto, sulla base della legge che regola il diritto alla informazione ed un giornalista può liberamente informare i suoi lettori su di un problema di interesse pubblico quale la chiusura dell’unica edicola, esistente in una città come Ravello, che è e resta una delle più belle cartoline turistiche dell’Italia. Se sottolinea, nello specifico inadempienze che non sono di competenza della Pubblica Amministrazione, L’amministratore, il sindaco in questo caso può accusare di falso il giornalista. Ritengo che in una citta/mondo come Ravello l’edicola assolva ad un servizio essenziale ed indispensabile per la città. Pertanto può sottolineare questa esigenza e richiamare l’attenzione di tutti: amministratori locali, operatori economici e tutta la più vasta società civile perché insieme si impegnino con spirito di servizio a risolvere il problema. In questa direzione andava e va la solidarietà al lavoro ed all’impegno del direttore del quotidiano online IL VESCOVADO. Chiedo scusa ai diretti interessati, se nel mio commento della notizia sono caduto in involontarie imprecisioni. Profitto dell’occasione per augurare a tutti BUON LAVORO, augurandomi che tutti e a tutti i livelli lavorino con spirito di servizio per la città augurandole che resti una città ospitale come è sempre stata (e in questo caso ricordo che Salvatore Di Martino è stato un buon sindaco e gli sono rimasto amico da tempo immemorabile, quando entrambi militavamo nello stesso Partito, il glorioso PSI e come militante e dirigente interposi i miei buoni uffici perché l’allora Ministro Carmelo Conte finanziasse la galleria che consentisse di trasformare Piazza Duomo in isola pedonale e successivamente l’allora sindaco, se non ricordo male, avesse la candidatura al Parlamento nelle liste del Partito di cui ero militante e dirigente. Con la stima che ha profumo di antico lo saluto, Spero fortemente che Ravello continui ad essere un salotto di bellezza e di eleganza e garantisca un soggiorno confortevole in una oasi di serenità dove da sempre trascorro un periodo di vacanza i diversi periodi dell’anno.

Giuseppe Liuccio

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