Piano di Sorrento la cassazione respinge ricorso ex sindaco condannato a 100 mila euro

Piano di Sorrento . La Corte di Cassazione respinge il ricorso di Gaetano Botta. L’ex sindaco aveva impugnato la sentenza emessa in appello dalla Corte dei Conti che nel 2016 l’aveva condannato al risarcimento di 100mila euro nei confronti del Comune di Piano di Sorrento. Si tratta di una vicenda contorta, che riguarda l’allargamento di via Sant’Andrea, una strada situata nella frazione di Mortora. E che coinvolse pure un altro ex sindaco, Vincenzo Nastro, e Giorgio Minetti, ex funzionario tecnico del Comune. A riportar la notizia oggi Metropolis

Tutto parte nel 1988 quando il consiglio comunale di Piano di Sorrento approvò il progetto esecutivo per l’ampliamento di via Sant’Andrea.

Il sindaco di allora, Botta, successivamente stabilì l’occupazione temporanea di alcuni suoli privati per una superficie pari a 770 metri quadrati. In tal senso, fu disposta l’immissione in possesso.

Ed è qui che spuntarono problemi. Il Comune approvò una variante del progetto con tanto di perizia siamo al 1990 – ma alla data di ultimazione dei lavori, agosto 1992, non adottò il decreto di esproprio definitivo. A quel punto, i comproprietari

del suolo si rivolsero al Tribunale di Torre Annunziata che, nel 2002, condannò l’amministrazione al risarcimento danni

pari a 555mila euro. Inutile fu il tentativo della giunta di chiedere la sospensione dell’esecutività della sentenza e, alla fine, si arrivò alla transazione con l’ok del consiglio comunale. A quel punto, gli incartamenti finirono all’attenzione della Procura della Campania presso la Corte dei Conti che chiuse il cerchio sul conto di Botta (sindaco dal 1988 al 1993), Nastro (1993-1997) e Minetti invocando la loro condanna al pagamento di complessivi 282mila 455 euro. Un danno legato proprio alla condanna del Comune sancita dal Tribunale di Torre Annunziata. E che fu riconosciuto dalla sentenza dalla sezione regionale della Corte dei Conti poi confermata in Appello e dalla Cassazione.
Una vicenda contorta e controversa che vede purtroppo solo Botta a trovarsi condannato.

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