CILENTO Mastrogiovanni, sulla morte la Cassazione riapre il giallo

Più informazioni su

VALLO DELLA LUCANIA – Non era aggressivo, non si agitava, non aveva rifiutato la terapia: Franco Mastrogiovanni fu legato mentre dormiva (per consentire ai carabinieri un prelievo di urina che la Cassazione ha stabilito illegittimo) e su quel letto dell’ospedale di Vallo di Lucania restò immobilizzato per 83 ore, fino alla morte. Lo spiegano le motivazioni con cui la Suprema Corte ha argomentato la condanna di medici e infermieri per il reato di sequestro di persona. Motivazioni che però, a nove anni di distanza dagli eventi, riaprono il giallo sulle cause della morte. Dopo due sentenze di merito, che in primo grado e in appello, hanno collegato senza ombra di dubbio il decesso alla contenzione fisica a cui il 58enne fu sottoposto subito dopo il ricovero in trattamento sanitario obbligatorio, la Cassazione spiega adesso che quel nesso causale non può ritenersi certo. Il mistero. Sul reato di “morte in conseguenza di altro reato” la Corte ha dichiarato la prescrizione, annullando per questo la sentenza di condanna. Nelle motivazioni si spiega tuttavia che anche se la prescrizione non fosse ancora decorsa quella condanna sarebbe stata comunque cassata, mandando indietro gli atti a un’altra sezione della Corte d’appello perché la riformasse o – se possibile – ne argomentasse i motivi senza più contraddizioni.

LA CITTA

Più informazioni su

Commenti

Translate »