Cetara. Gli abusi sui minori nel campetto di calcio. Testimonianza choc dell’assistente sociale: “Tutti sapevano, ma nessuno parlava”

Cetara. Si torna a parlare degli abusi su minorenni perpetrati per anni nel campetto di calcio della cittadina della costiera amalfitana. Ieri i giudici della terza sezione penale del Tribunale di Salerno hanno ascoltato la testimonianza agghiacciante resa dell’assistente sociale che segnalò la sconcertante vicenda a seguito delle rivelazioni fattele da alcuni studenti che avevano segnalato la presenza di un uomo che avvicinava i minorenni offrendo loro del denaro chiedendo in cambio che lo guardassero mentre compiva atti di autoerotismo e, se lo avessero voluto, li faceva partecipare. Le dichiarazioni dell’assistente sociale fecero partire le indagini che condussero all’arresto di due uomini, uno di 37 anni accusato di aver compiuto atti sessuali su una ventina di minori ai quali dava in cambio delle piccole somme di denaro, un altro di 57 anni reo di aver costretto un minorenne a subire rapporti sessuali costringendolo con atti ricattatori. L’assistente sociale, che all’epoca della denuncia svolgeva la sua attività per conto dei servizi sociali allo sportello di ascolto psicopedagogico all’interno della scuola media di Cetara, ha affermato che in realtà tutti sapevano quello che accadeva nel campetto di calcio ma tendevano a minimizzare la cosa. Addirittura – stando alla testimonianza – la madre di uno dei ragazzini vittime degli abusi, dopo che l’assistente sociale aveva sporto denuncia l’avrebbe minacciata dicendole che se fosse accaduto qualcosa al figlio gliel’avrebbe fatta pagare. Tutti quelli che erano a conoscenza – secondo l’assistente sociale – erano convinti di riuscire a mantenere la situazione sotto controllo e ritenevano non fosse necessario far uscire alla luce la situazione, evitando in tal modo di ricorrere alle vie giudiziarie.

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