Accoltellò tre ragazzi durante una rissa fuori ad una pizzeria: finisce in carcere un giovane della Sorrento bene – Rettifica dell’Avvocato De Simone

Sorrento. Si è costituito nel carcere di Arienzo dopo che la Cassazione ha reso definitiva la condanna a 4 anni e otto mesi di carcere per tentato omicidio e rissa aggravata. Si tratta di S. Stragazzi giovane della Sorrento bene che nel 2012 insieme con il fratello N. e il loro amico A. Villa (entrambi condannati a tre anni e due mesi) furono protagonisti di una violenta rissa con accoltellamento con altri coetanei all’esterno di una pizzeria. La vicenda risale al 1° dicembre 2012, quando i tre si trovavano all’esterno di una pizzeria in compagnia di alcune ragazze. Su una di queste, secondo le ricostruzioni della polizia, si posarono gli sguardi di altri tre giovani che attendevano di entrare nel locale: E. Pontecorvo, G. Esposito e S. Ruggiero.

Volarono parole grosse e poi si avviò alla rissa durante la quale Esposito e Pontecorvo furono feriti al torace e all’addome, mentre l’altro se la cavò con una frattura alla mano.

Gli agenti arrestarono i tre.

S. Stragazzi era sotto effetto di droga e di alcol dirante la rissa.

A Maggio 2014, furono condannati, sentenza confermata in appello e resa definitiva dalla Cassazione. Per il giovane violento della Sorrento bene si sono aperte da ieri le porte del carcere di Arienzo in provincia di Caserta mentre il fratello e l’amico potranno chiedere pene alternative.

Fonte Cronache Campania.

La rettifica dell’avvocato di N. Stragazzi:

“Caro Direttore, 

Le scrivo in nome e per conto del mio assistito, sig. N.Stragazzi, per invitarLa a rettificare immediatamente l’articolo pubblicato questa mattina sul quotidiano on-line da Lei diretto, relativo ai fatti verificatisi in Sorrento nel Dicembre 2012.
Non ho idea di quali siano le Sue fonti ma, in ogni caso, credo che prima di scrivere che il mio assistito si sarebbe costituito in carcere varrebbe la pena assicurarsi che ciò risponda al vero: il sig. N.Stragazzi, invero, non è assolutamente ristretto in alcuna Casa Circondariale.
Le suggerisco, pertanto, di rettificare il Suo articolo dando il dovuto risalto ad un particolare tutt’altro che trascurabile.
Diversamente, non esiterò a tutelare i diritti del mio assistito nelle opportune sedi.

Avv. Sergio De Simone

 

 

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