I cinquant’anni dal ’68 nel programma della Ravello Concert Society

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Stasera (venerdì 12 ottobre) il pianista Achille Giordano si esibirà al Complesso Monumentale dell’Annunziata nell’ambito della ricca programmazione della Ravello Concert Society in un recital dai contenuti lirici originali e suggestivi. La prima parte è dedicata alla musica italiana del Settecento. L’artista salernitano eseguirà infatti la sonata in do minore di Baldassarre Galuppi. Attivo nel XVIII secolo, Galuppi è stato uno dei compositori più originali d’Italia nel genere comico.

A seguire poi la sonata-concerto op. 33 n. 3 di Muzio Clementi. L’arte di Muzio Clementi è essenzialmente pianistica e nelle Sonate per il nuovo strumento trova l’espressione più compiuta. In definitiva Clementi assume un’importanza particolare nella storia della musica in quanto si trova fra due epoche: è contemporaneo, insieme, di Mozart e di Beethoven. Mentre è nutrito dal passato, gli batte nelle vene il nuovo sangue romantico. La sua virtù sta nel conciliare questi grandi termini appartenenti a due età differenti.

Giordano dedica al compositore norvegese Edvard Grieg – che trascorse lunghi periodi a Ravello – la seconda parte del suo recital.

Grieg preferiva i pezzi brevi o le suite di pezzi, legati fra loro tematicamente o programmaticamente: nella sua produzione una parte preponderante è costituita da un numero elevato di brani pianistici, fra cui spiccano le dieci raccolte di Pezzi Lirici, per un totale di una settantina di pezzi, tutti molto brevi. Tra questi vi è “Il Giorno di Nozze a Troldhaugen” che sarà presentato da Giordano. Si tratta di uno tra i pezzi lirici divertenti, apparentemente semplici, ma poi tutt’altro che banali da eseguire.

Conclude la serata musicale all’Annunziata la sonata per pianoforte op. 7. Risalente al 1865, è il primo notevole risultato di sintesi a cui il norvegese Edvard Grieg sia pervenuto tra la formazione accademica di tipo germanico ricevuta a Lipsia, e l’attenzione verso la musica popolare nordica.

Il nuovo appuntamento della serie “Contaminations” di sabato 13 ottobre al Ravello Art Center vede protagonista il duo Raffaele Maisano e Mattia Mastrangelo in un concerto per due pianoforti per celebrare i cinquant’anni dai movimenti del Sessantotto.

Il duo propone uno spettacolo incentrato sulle canzoni che hanno accompagnato la rivolta giovanile del 1968. Una rivolta in teoria politica ma che in realtà ha cambiato, e in modo spesso definitivo, soprattutto il costume e i rapporti tra le persone e tra i sessi.

Infatti il programma alterna brani sicuramente riconducibili alle proteste sociali e politiche che infiammarono il ’68 con pezzi più direttamente connessi all’amore libero e al pacifismo tipici del “Flower Power” che pure caratterizzerà quegli anni.

Il concerto comincia con la cover di Elvis Presley del poema sinfonico “Così parlò Zarathustra (Also sprach Zarathustra, op. 30) uno dei più noti di Richard Strauss. Composto nel 1896, è evidentemente ispirato all’omonima opera poetico-filosofica del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche. Elvis Presley era solito utilizzare un riarrangiamento di questa opera come brano di apertura dei suoi concerti.

A rappresentare le canzoni di protesta sociale e politica troviamo brani popolarissimi di Bob Dylan (BLow in the wind), Joan Baez (We shall overcome”) e soprattutto Hasta Siempre Comandante del compositore Cubano Carlo Puebla, dedicata a Che Guevara, l’icona principale della lotta contro il capitalismo e il colonialismo occidentale.

Non stona affatto nel programma l’inserimento del famosissimo pezzo portato al successo da Luis Armstrong What a Wonderful World (inglese: che mondo meraviglioso) una famosa canzone scritta da Bob Thiele e George David Weiss e interpretata per la prima volta da Louis Armstrong nel 1967. Il brano riacquistò infatti nuova popolarità in seguito al suo utilizzo nel film Good Morning, Vietnam nel 1988. Era stata intesa dai suoi autori come un invito alla scoperta del piacere della vita: dai toni ottimistici e rilassati, esalta la bellezza del mondo e della diversità fra i popoli, oltre a costituire un invito a non diffidare del futuro. Fu pensata come una sorta di antidoto al crescente clima di tensione politico e razziale negli USA e scritta appositamente per Armstrong, il quale faceva presa sul pubblico. Nel programma anche due brani dei Beatles (Hey Jude e Ob-la-di, Ob-la-da), The Sound of Silence di Simon & Garfunkel, My Way di Paul Anka – magistralmente portata al successo da Frank Sinatra – e California Dreaming dei Mamas and Papas.

IL VESCOVADO DI RAVELLO

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