Capri Anema e Core mantiene il nome, vinta la causa contro gli eredi di Salve D’ Esposito

Capri “Anema e Core” è il nome legittimo della taverna di Guido Lembo. Il Tribunale di Roma ha stabilito che lo chansonnier delle notti di Capri potrà utilizzare a ragione questo marchio. Rigettate, quindi, le richieste degli eredi dell’autore della canzone “Anema e Core”. I discendenti di Salvatore (Salve) D’Esposito direttore d’orchestra e compositore nativo di Sorrento che aveva “firmato” questo brano musicale, avevano avviato negli anni scorsi, attraverso i loro legali, un iter giudiziario in sede civile, chiedendo di annullare la registrazione del marchio “Anema e Core” che era stata effettuata dalla società del famoso locale notturno caprese, il cui legale rappresentante è proprio Guido Lembo.

La battaglia legale

Gli avvocati della famiglia D’Esposito, nelle aule di tribunale, impugnando la giurisprudenza sui diritti d’autore e la proprietà intellettuale, avevano chiesto la nullità della registrazione del marchio “Anema e Core”, l’inibizione al suo utilizzo e il risarcimento per danno morale e materiale. La difesa del patron del locale-tempio della musica live all’ombra dei Faraglioni, curata dagli avvocati Rossella Giordano, Maurizio Borghese e Marina Francesca Quattrone, è, invece, riuscita ad avere ragione nella querelle. La sentenza emessa dal Tribunale di Roma, infatti, ha stabilito l’inammissibilità della richiesta di annullamento del marchio e il rigetto delle altre richieste avanzate.

Il verdetto

Inoltre “ribaltando”, di fatto, le posizioni “accusa-difesa”, sono stati i legali di Guido Lembo a chiedere ed ottenere l’accoglimento di proprie richieste. E così è la registrazione “Anema e Core” effettuata dagli eredi dell’autore della canzone ad essere stata annullata ed agli stessi ordinata l’inibizione agli usi generali e pubblicitari. A carico degli eredi D’Esposito, che erano stati i promotori della causa, sono finiti anche i costi da sostenere per le spese legali e la pubblicazione della sentenza. “Anema e Core” di Guido Lembo ha vinto su tutta la linea, dunque, con la famiglia dello chansonnier che ha sottolineato come la scelta di questo nome, quando anni fa, nacque la taverna più famosa d’Italia, venne fatta semplicemente in onore di quella emozione, quella suggestione, “anema e core”, appunto che si viveva nel locale grazie all’affetto che Guido Lembo trasmetteva nei suoi concerti dal vivo al proprio pubblico. Un amore “anema e core” che Guido porta avanti insieme al figlio Gianluigi che seguendo le orme di famiglia, da tempo ha imbracciato il microfono per condividere con il papà-fondatore il palcoscenico di quel ritrovo di vip, personaggi e volti noti che tra melodie partenopee, musica italiana e ritmi internazionali, è da anni meta irrinunciabile delle notti mondane capresi. Marco MILANO Metropolis

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