Meta, Sorrento. Processo Tito ieri ennesima udienza, il rinvio si decide il 25 ottobre “Ma mi candido”

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Come ogni mattina Peppe Tito lo trovi all’alba per il paese, al bar Romano , sul Corso Italia, alla Stazione. Controlla il suo paese, sente la gente, cerca di capire l’umore del popolo e i problemi. Come un vero politico di razza. Mentre le opposizioni stanno ancora decidendo chi contrapporgli, lui continua sulla sua strada.

Nonostante la causa, il rischio di rinvio a giudizio, dato per certo da mesi , arriverà molto probabilmente il 25 ottobre. Dopo mesi dall’inizio del procedimento, anni dalle accuse. Di sicuro non ci sarà incompatibilità al momento del voto considerati i tempi della giustizia in Campania, ma anche le difese portate avanti . Ma allora perchè dopo i fuochi della Madonna del Lauro ha parlato come ultimi fuochi?

“Sono stato frainteso, sono stati gli ultimi di questo mandato. Non ho detto che non mi candiderò, mi candido se mi vuole la mia gente”

Dunque il “sindaco del popolo” è deciso a ricandidarsi. Cosa ne pensa la maggioranza? “Peppe è unico, riesce a fare tutto. Ma ha anche subito tantissimo dalla sua candidatura, lui e la sua famiglia hanno avuto non pochi problemi, ma noi saremo sempre con lui” , dice un fedelissimo che incontriamo alla spiaggia.

Intanto Peppe Tito è andato ben cinque volte in Tribunale a Torre Annunziata per difendersi davanti al Giudice delle Indagini Preliminari dalle accuse.

Lo scuolabus affidato alla cooperativa San Michele di Antonino Staiano era più economico di altre ditte ed era svolto dal comune col proprio pullman scolastico. Per le luminarie affidate alla Tecnoservice di Donnarumma Tito ha spiegato che i è fatto consegnare il progetto prima non perchè già si era messo d’accordo per affidare il progetto a loro ma  per fare una brochure per la fiera del turismo a Londra. Sia su queste accuse, che su quelle sul parcheggio affidato sul lato Alimuri alla Conca con le presunte tangenti ricevute, le controparti affermano che non vi sono stati reati .

Il processo sicuramente andrà avanti e il rinvio a giudizio è , salvo un miracolo, probabilmente scontato. Ma da qui ad arrivare ad una condanna ce ne vuole, nel frattempo Tito sarà della partita. E ora la palla spetta agli avversari che, probabilmente , usciranno allo scoperto dopo il 25 ottobre.

“Se vorranno mi sottoporrò al giudizio de mio popolo, se i cittadini mi voteranno continuerò ad amministrare questa città che amo, ma sarà la gente a decidere se ritengono che ho svolto bene il mio compito, quella riflessione era solo per l’ultima festa di questo mandato e , se non verrò eletto, l’ultima da sindaco. Ma sarà la mia squadra e la mia gente che deciderà cosa fare , io non mi tiro indietro”

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