Di Francesco ,Una sconfitta oggi a Bologna aprirebbe la crisi. E lui cambia ancora formazione

0 Gol segnati dal Bologna nelle prime quattro giornate di campionato (come il Frosinone). L’ultima squadra a non trovare la rete nei primi cinque turni è stata il Venezia nella stagione 1998-99

14 Anni trascorsi dall’ultimo successo casalingo del Bologna contro la Roma, che risale al settembre 2004 (finì 3-1). Da allora quattro pareggi e cinque sconfitte dei rossobù, che hanno sempre subito gol

27 Tiri nello specchio per la Roma in queste prima quattro giornate di campionato. Nessuna squadra del torneo ha fatto meglio. Sono soltanto 7 tuttavia i gol segnati fino a questo momento, con 7 marcatori differenti

E’ una vigilia diversa dalle altre. La Roma deve vincere a Bologna per lasciare fuori da Trigoria i sussurri di una panchina che scricchiola. Finora è solo un bisbiglio, ma c’è chi è pronto a presentare il conto a Eusebio Di Francesco. Sarebbe pazzesco, perché l’allenatore si ritrova in difficoltà per un mercato sbagliato. Ma un’altra sconfitta aprirebbe la crisi, a sei giorni dal derby.

Il tecnico abruzzese cerca di nascondere le sue inquietudini, ma chi lo conosce da una vita capisce che è preoccupato. Per una squadra che non riesce a migliorare la condizione fisica e per alcuni giocatori che non ci mettono l’anima. O il cuore, come ha detto ieri. E’ quello che ha minori responsabilità in questa situazione, continua a ripetere alla squadra che bisogna sacrificarsi, che tutti devono dare di più. Parla spesso con il gruppo e ieri ha ricordato che non si può più sbagliare.
In conferenza stampa ieri Eusebio è parso teso, perfino infastidito da alcune critiche volgari, lui che ha sempre incassato con signorilità anche i giudizi prevenuti, di chi lo considerava adatto solo a lavorare in provincia, lui che aveva rifiutato un anno fa e anche l’estate scorsa la corte di grandi club stranieri dove avrebbe guadagnato il doppio. La società è pronta a sostenere Di Francesco in ogni modo, ma nel calcio si sa, non si può aspettare. E alla fine chi paga è sempre l’allenatore. Perché a settembre inoltrato non si può porre riparo agli errori di mercato. Mancano più di cento giorni alla prossima sessione, può succedere di tutto molto prima.

MUSI LUNGHI. Nella partita di Bologna, Di Francesco cambierà ancora. La squadra non decolla e oggi sceglierà in base alla condizione fisica. Può restare fuori anche qualche big. Il tecnico non vede Karsdorp pronto e dopo la tribuna di Madrid non lo ha neppure convocato per Bologna. Quella di Di Francesco è una scelta tecnica, l’olandese smania dalla voglia di rientrare dopo un lungo infortunio, nella partita contro l’Atalanta aveva maninfestato il suo nervovismo, ma non è in condizione. E nell’amichevole di Benevento era stato quasi indisponente. In questo momento altri giocatori danno più affidabilità in quel ruolo. L’olandese a gennaio potrebbe finire sul mercato. La principale certezza di Eusebio è il 4-3-3. Per la partita di oggi ha la possibilità di scegliere e non si farà influenzare dagli inverstimenti fatti dalla società in sede di campagna acquisti. Deve valutare chi è più in forma, perché la condizione fisica oggi è un problema, sicuramente uno dei più assillanti.
La Roma ha necessità di ripartire al più presto, anche per non minare alcuni rapporti interni. La scelta di far giocare Zaniolo titolare al Santiago Bernabeu ha colto di sorpresa anche qualche dirigente a Trigoria, ma Di Francesco con quella mossa ha voluto dare un segnale. Alcuni nuovi acquisti hanno complicato dal punto di vista tattico il lavoro dell’allenatore, che deve fare le sue valutazioni senza pensare a quali saranno le reazioni.

NERVOSISMO. Quando i risultati non arrivano affiorano tensioni e musi lunghi. E ieri la faccia di Di Francesco era tutta un programma. «Bisogna avere il fuoco dentro», ha ripetuto più volte in conferenza stampa scuro in volto, quasi urlando perché i giocatori lo sentissero. Vede che mancano carattere e cattiveria e questo atteggiamento gli fa perdere la pazienza. Durante la partita contro il Real Madrid si è sgolato per chiedere alla difesa di restare più alta, per tenere la squadra corta. I giocatori si preoccupavano di non prendere l’imbarcata, che avrebbe avuto sull’ambiente conseguenze rovinose. La Roma deve ritrovare calma e serenità, ma deve ritrovare soprattutto se stessa. Non è facile in un ambiente che già rumoreggia per la campagna acquisti e che ha cominciato a contestare Pallotta.

fonte:corrieredellosport

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