Faito vicenda maremmani ieri protesta a Vico Equense con striscioni, il Parco ed il sindaco Buonocore partono con le querele e han ragione foto

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Faito vicenda maremmani ieri protesta a Vico Equense con striscioni, il Parco ed il sindaco Buonocore partono con le querele e han ragione. Non conosciamo gli animalisti che hanno protestato con gli striscioni nel centro di Vico , una associazione di Castellammare di Stabia, e va bene così. Come pure i documenti di chi è riconosciuto a livello internazionale e noi prendiamo sempre in considerazione come il WWF.

Ma la vicenda ha assunto toni grotteschi. Da quel che sappiamo nello specifico i maremmani catturati sono stati curati anche da malattie che avevano, rogna e quant’altro. Poi in seguito ad una denuncia e non ad articoli di giornale, che pure noi abbiamo fatto con una foto d’archivio sicuramente discutibile, ma altri hanno fatto peggio sulla stessa vicenda, ma sempre vicino e a favore degli animali .

Non sappiamo di chi sia la responsabilità di questi maremmani sul Faito e sui Monti Lattari, qualcuno ci ha detto che è colpa di Pimonte, che sono di pastori, che sono di camorristi, insomma di tutto e di più.

Noi di Positanonews siamo per la loro presenza , se possibile, al Faito, ma non sulla loro totale circolazione in libertà con la compresenza umana. Ci dispiace, ma la nostra posizione è questa. E siamo totalmente favorevoli alle denunce che farà il sindaco Andrea Buonocore a chi gli ha detto che “deve morire fra le sofferenze in una gabbia” e cose del genere.

Siamo alla totale follia. Abbiamo contestato e continueremo a contestare il sindaco perchè il ruolo di un giornale non è quello di essere il tappeto dei politici, non serve a niente e a nessuno un giornale così, ne ai cittadini, ne alla politica che non riceve ne stimolo ne confronto ne critica.

Siamo del parere che la vicenda dei maremmani andava affrontata prima e che non è stato fatto non perchè si era a favore o contrari agli animalisti, ma perchè costa troppo mantenere i cani una volta prelevati dall’ASL della provincia di Napoli.

I veterinari fanno un lavoro onesto e rispettabile. Non crediamo che si possano contestare, li conosciamo personalmente, sono ingiustamente sotto pressione. AMANO ANCHE LORO GLI ANIMALI COME GLI AMIAMO NOI E COME GLI AMANO GLI ANIMALISTI, QUELLI SENSATI E NON QUELLI ESASPERATI A LIVELLO PATOLOGICO.

Vanno tenuti e rispettati gli animali, ma , purtroppo, e questo vale anche nei centri cittadini, non possono essere lasciati totalmente liberi e incustoditi, se convivono con gli esseri umani. A meno che non abbiano un loro spazio, riseva, rifugio o quant’altro, ma questo non sappiamo che costi e che possibilità di realizzarlo ci sia.

Ovviamente c’è pure chi pensa che sono gli esseri umani che devono andare nei recinti o nelle riserve. Consentiteci possiamo essere d’accordo per certa specie di esseri umani, ma lasciate perdere questi discorsi.

Ora la vicenda dei maremmani del Faito finisce in tribunale. Tristano Dello Joio, presidente dell’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari, ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica contro i volontari dell’Enpa, da lui definiti «facinorosi che hanno interrotto il servizio di cura dei randagi del Faito». Dello Joio, in particolare, ricorda l’episodio dello scorso 7 settembre, quando l’attività di recupero degli animali vaganti sul Faito per il trasferimento e la cura nei canili era stata ostacolata dalla protesta di alcune persone che hanno impedito che l’operazione, messa in campo dall’Asl Na3 Sud e dagli agenti di polizia municipale di Vico Equense, andasse in porto come preventivato. «Ho denunciato i facinorosi per il reato di interruzione di un ufficio o servizio di pubblica necessità. – spiega Tristano Dello Joio – In base alle norme di salvaguardia del Parco, d’altra parte, ai fini del mantenimento faunistico, si possono prevedere eventuali prelievi faunistici che, fino all’approvazione del piano del Parco, sono autorizzati dall’Ente Parco e sono affidati alle amministrazioni provinciali e/o al corpo forestale dello Stato». Nella denuncia, effettuata dallo studio legale Savarese si legge che «le operazioni sono state interrotte e ostacolate da un gruppo di facinorosi che, privi di qualsiasi autorizzazione, prima si distendevano per terra, non consentendo il passaggio dei mezzi di servizio dell’Asl. Successivamente gli stessi hanno contribuito alla fuga dei cani randagi non ancora recuperati, intimorendo gli addetti dell’Asl e i vigili urbani ad aprire le gabbie e a far scappare gli animali già presi». Una vera e propria guerra di nervi, dunque, è in corso sulla questione della salvaguardia dei maremmani del Faito, che il presidente dell’Ente Parco ritiene debbano essere trasferiti e curati nei canili, con l’ausilio delle associazioni di categoria, per salvarli dalle condizioni difficili in cui versano. «A causa dei tumulti verificatisi sabato 7 settembre, è stata recuperata una quantità estremamente ridotta di cani randagi rispetto a quella realmente presente sul Faito. – conclude Tristano Dello Joio – La macchina del fango che hanno messo in atto nei nostri confronti è stata bieca, al pari delle attività ostative dello scorso 7 settembre. E il risalto che ha ricevuto l’intera vicenda mi induce a pensare che le 50mila presenze in 6 mesi sul Faito facciano gola a molti».

Ovviamente questa è cronaca. Comunque riconduciamo in canali di buon senso la vicenda, nello stesso interesse degli animali che amiamo tutti è meglio trovargli un rifugio, non vorremmo, fra l’altro, che i residenti del Faito esasperati da questa vicenda possano fare loro stessi qualcosa.

Forse non è chiaro ma il problema esiste, non è il principale problema del Faito, ma se ora c’è la volontà politica di risolverlo, visto che non parliamo di un migliaio di cani, ma poche decine di esemplari, perchè non risolverlo, come, fra l’altro, prevede la legge con obblighi allo stesso sindaco che è stato forzosamente costretto ad intervenire mentre, sicuramente, avrebbe voluto fare altro?

Foto Viviana Vanacore ed Enrico Di Palma

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