Sorrento, schiamazzi notturni e rumori molesti, continua ad essere ignorato il Piano di Zonizzazione Acustica.

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Un raro ed efficace strumento a favore dei cittadini, contro fastidiosi fenomeni ormai caratteristici della vita quotidiana (soprattutto notturna) anche della nostra città. Voluto e fatto varare nel 2002 dall’ex sindaco Marco Fiorentino, non ha mai avuto la dovuta considerazione da parte delle successive Amministrazioni comunali e delle  Autorità preposte.

Sorrento – Lo stare in vacanza dovrebbe essere soprattutto un’occasione di svago e di riposo, possibilmente lontano dallo stress quotidiano delle grandi città. Ciò non toglie, come spesso accade in località turistiche come Sorrento, che la tendenza al facile guadagno da parte di alcune attività commerciali, problematiche relative alla viabilità, la perdita di valori come l’educazione ed il rispetto altrui, possono permettere che la spensieratezza di un tale evento possa provocare, soprattutto nelle ore notturne, turbamento al riposo della popolazione residente o quella parte di turisti amanti della quiete  e del buon riposo. Oltre ad un traffico scorrevole, aria e mare non inquinato, offrire tranquillità dovrebbe essere una delle prerogative fondamentali per una località turistica. Purtroppo, anche nella nostra città a causa di ataviche problematiche irrisolte ed un turismo sempre più di massa e non troppo di qualità, si avverte in modo quasi indiscriminato, il problema dei rumori molesti che compromettono il riposo e la tranquillità dei cittadini. DaPiazza Tasso, all’incrocio di Marano, Piazza Lauro, al ristrutturato Corso Italia, ai vicoli del Centro storico, per i residenti, il periodo estivo, durante le ore notturne è sentito come una vera e propria sofferenza Locali con musica ad alto volume fino alle prime ore del mattino, continui ed improvvisati fuochi d’ artificio, fracassi e frastuoni vari provocati spesso da turisti che trovandosi in paese, senz’altro ospitale, ma che fa della mancanza delle regole una sua caratteristica, abusano (oltre ad alzare il gomito) dando luogo a fastidiose caciare. Per non parlare di Via Degli Aranci e le strade lato mare, come Viale Nizza, Via Califano. Via Rota, che durante la notte si trasformano in un vero e proprio circuito di prova per auto e moto. A tale proposito, particolare il fastidio sopportato dai residenti di Via Capo e Via Nastro Verde. Dove ogni notte, improvvisati Valentino Rossi, danno dimostrazione della loro presunta abilità di piloti, aprendo il gas delle loro moto equipaggiate con marmitte modificate ed altamente rumorose. Ora sarebbe opportuno chiedersi come mai in una località turistica rinomata a livello internazionale, tutto ciò possa essere in modo costante permesso?

Sebbene sia sempre importante ricordare che si definisce rumore ogni tipo di suono capace di disturbare, infastidire  o addirittura intaccare l’integrità fisica di un cittadino, si è costretti a rilevare che anche nella nostra città, la mancanza di dovuti controlli da parte delle Autorità preposte, il chiudere magari entrambi gli occhi circa determinate ed evidenti situazioni da parte degli attuali Amministratori (i cui motivi sono facilmente immaginabili),non fanno altro che incrementare tali fenomeni. Eppure gli strumenti per contrastare tale situazione sono a portata di mano sia delle Autorità che dei cittadini. Oltre alla Legge Quadro sull’inquinamento acustico, n. 447/1995,che tuttora  costituisce una delle  leggi organiche del settore più apprezzate anche a livello europeo, il Piano Comunale  di Classificazione Acustica sono strumenti con i quali ci si dovrebbe continuamente confrontare. In particolar modo in territori a vocazione turistica come quello sorrentino. La Legge 26/10/95 n° 447 rimane senz’altro una norma complessa, in cui si fa riferimento a più tipi di inquinamento acustico e con la quale si stabilisce che siano proprio i comuni a procedere alla classificazione acustica. Innanzitutto tenendo conto delle preesistenti destinazioni d’uso del territorio e quindi la necessità di un confronto dettagliato delle varie zone. Riconoscendo gli usi insediati o previsti, con la conseguenza che la consultazione con il Piano Regolatore diventa anche in questo caso di primaria importanza.

Il Piano Comunale di Classificazione Acustica, comunemente chiamato di “Zonizzazione Acustica”, è un atto tecnico-politico. Tramite il quale il comune fissa i limiti per le sorgenti sonore esistenti pianificando gli obiettivi ambientali di un’area. Ai quali sia il Piano Regolatore Generale, il Piano Urbano del Traffico ed il Piano Strutturale si devono adeguare. Individuando eventuali criticità ed i successivi interventi di bonifica circa le fonti di inquinamento acustico esistenti.

Il Piano di Zonizzazione Acustica si pone come obbiettivo: Salvaguardia della salute dei cittadini.- Minimo Impatto della zonizzazione acustica  sul reale stato di fruizione e sulla realtà produttiva esistente, se ciò è compatibile con il punto precedente. – Minimo Impatto possibile della zonizzazione acustica sullo sviluppo di nuove attività produttive. –  Rispetto delle impostazioni del P.R.G. .- Salvaguardia delle traduzioni culturali/produttive del territorio. – Proposte di risanamento per le sorgenti rumorose limitabili. La zonizzazione acustica prevede particolare attenzione per le zone già urbanizzate, ponendo parametri come: la densità della popolazione, la presenza di attività commerciali e uffici, di attività commerciali ed industriali, di traffico veicolare nonché di servizi e attrezzature esistenti.

Predisposto dalla Comunità Montana Monti Lattari, facendo riferimento all’articolo 6. Comma 1 , lettera a, della Legge 447/95 e varato con Delibera n.44 del 30/09/2002, anche il Comune di Sorrento è provvisto di tale importante strumento.

Voluto dall’allora Sindaco, Marco Fiorentino e come previsto dal Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 01 Marzo 1991, al fine della determinazione dei valori limite, il territorio comunale fu ripartito in sei zone. Ognuna soggetta ad un diverso limite di rumorosità. Dove il rumore ,viene misurato in decibel, unità di misura del livello di potenza di un segnale acustico  (simbolo db pari ad undecimo di un Bel).

Senza entrare troppo nello specifico andiamo ad analizzare cosa prevede in concreto il Piano di zonizzazione acustica.  Trattandosi di una Legge Quadro, la 447/95, stabilisce solo i principi generali da adottare nel processo di salvaguardia dall’inquinamento acustico, demandano la normazione di particolari processi a successivi decreti, quali:

DPCM 18/09/1997 Determinazione dei requisiti delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante”.

Decreto 31/10/1997 “Metodologia di misura del rumore aereoportuale”.

DPCM 14/11/1997Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”.

DPCM 16/03/1998Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”.

Il Decreto del Presidente del Consiglio 14/11/1997 determina: i valori limite di emissione, i valori limite di immissione, i valori di attenzione ed i valori di qualità.

Il valore limite di emissione corrisponde al valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa.

Il valore limite di immissione corrisponde al valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimità dei recettori.

Il valore di qualità corrisponde al valore di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili.

 

In Classe I^: Aree particolarmente protette –  Dove la quiete sonica rappresenta un elemento fondamentale per la loro funzione. Ovvero: ospedali, case di cura, scuole, aree verdi e parchi pubblici, riserve naturali, aree di interesse storico-archeologico. Per le quali i valori limite di emissione, nelle ore diurne (06,00-22,00), non devono superare i 45 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 35 decibel. I valori limite di immissione, nelle ore diurne (06,00-22,00) non devono superare i 50 decibel; altresì nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 40 decibel. Infine per valori di qualità vengono fissati i seguenti limiti: nelle ore diurne (06,00-22,00) non devono superare i 47 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 37 decibel

In Classe II^: Aree di uso prevalentemente residenzialiAree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali. Strade con un volume di traffico inferiore ai 50 veicoli per ora. Per le quali i valori limite di emissione, nelle ore diurne (06,00-22,00),non devono superare i 50 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 40 decibel. I valori limite di immissione  nelle ore diurne (06,00-22,00) non devono superare i 55 decibel, mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 45 decibel. Infine per valori di qualità vengono fissati i seguenti limiti: nelle ore diurne (06,00-22,00) non devono superare i 52 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 42 decibel

 In Classe III^: Aree di tipo misto. – Aree urbane interessate da traffico veicolare locale di attraversamento, con media densità abitativa, con presenza di attività commerciali e uffici, con limitata presenza di attività artigianali ed assenza di attività industriali. Aree rurali caratterizzate  dall’impiego di macchine agricole operatrici. Strade con volume di traffico compreso tra i 50 ed i 500 veicoli per ora. Per le quali i valori limite di emissione, nelle ore diurne (06,00-22,00) non devono superare i 55 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 45 decibel. I valori limite di immissione,nelle ore diurne (06,00-22,00),non devono superare i 60 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 50 decibel. Infine per valori di qualità vengono fissati i seguenti limiti: nelle ore diurne (06,00-22,00) non devono superare i 57 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 47 decibel

 In Classe IV^: Aree ad intensa attività umana. Aree interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità abitativa, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali. Strade con volume di traffico superiore ai 500 veicoli per ora. Strade primarie di scorrimento, aree portuali, aree con limitata presenza di piccole industrie, aree con presenza esclusiva di attività terziarie , commerciali, ma prive di abitazioni. Per le quali i valori limite di emissione,nelle ore diurne (06,00-22,00) non devono superare i 60 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 50 decibel. I valori limite di immissione, nelle ore diurne (06,00-22,00), non devono superare i 65 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 55 decibel. Infine per valori di qualità vengono fissati i seguenti limiti: nelle ore diurne (06,00-22,00) non devono superare i 62 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 52 decibel

In Classe V^: Aree prevalentemente industriali. Aree destinate ad insediamenti industriali e con scarsa presenza di abitazioni. Per le quali i valori limite di emissione, nelle ore diurne (06,00-22,00), non devono superare i 65 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 55 decibel. I valori limite di immissione,nelle ore diurne (06,00-22,00) non devono superare i 70 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 60 decibel. Infine per valori di qualità vengono fissati i seguenti limiti: nelle ore diurne (06,00-22,00) non devono superare i 67 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 57 decibel

In Classe VI^: Aree esclusivamente industriali. Aree destinate esclusivamente ad insediamenti industriali, prive di insediamenti abitativi. Per le quali i valori limite di emissione, nelle ore diurne (06,00-22,00) non devono superare i 65 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 65 decibel. I valori limite di immissione, nelle ore diurne (06,00-22,00), non devono superare i 70 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 70 decibel. Infine per valori di qualità vengono fissati i seguenti limiti: nelle ore diurne (06,00-22,00) non devono superare i 70 decibel; mentre nelle ore notturne (22,00-06,00) non devono superare i 70 decibel.

Interessante quanto prevede invece il DPCM del 05/12/1997, il quale determina i requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici ed i requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti in opera al fine di ridurre l’espansione umana al rumore. Mentre il DPCM definisce in 35 decibel il livello massimo di rumore dovuto agli impianti tecnologici a funzionamento discontinuo, (ascensori e scarichi idraulici) installati all’interno degli edifici.  Mentre a 25 decibel per i servizi a funzionamento continuo, (impianti di riscaldamento, condizionamento, areazione).

A Sorrento furono effettuate nell’arco dell’anno 2000 una serie di 57 misurazioni fonometriche lungo l’intero territorio comunale, che ebbero come obbiettivo monitorare la massima fonte di rumore che, anche da esperienze precedenti risultava essere concentrata quasi del tutto nel traffico veicolare. Di conseguenza furono rilevati dati di traffico veicolare all’altezza  dei siti ove vennero effettuate le misurazioni fonometriche. Le rilevazioni furono realizzate ed elaborate con una strumentazione all’epoca all’avanguardia ed interessarono punti nevralgici del territorio comunale come Corso Italia, (da Sottomonte fino all’Ospedale), all’incrocio di Marano, via Rota, Via Califano,Piazza Tasso, Piazza Sant Antonino, via del Porto, Piazza Lauro, Via degli Aranci, Piazzetta Santa Lucia, Via Marina Grande, Piazza Veniero Ospedale, via Capo, Piazzetta Capo,Via Nastro Verde, Via Nastro Azzurro. Già da allora i massimi livelli di rumorosità furono rilevati nel tratto compreso tra corso Italia-Via del Porto e Via degli Aranci, dove furono riscontrati i massimi volumi di traffico che superarono alcune migliaia di veicoli all’ora e in cui si concentrarono tutte le misure fono metriche superiori a i 73 decibel. Le successive medie rilevate all’incrocio di Marano, in Piazza Tasso, Piazza Sant’Antonino, via del Porto e presso l’Ospedale, considerando per tali zone un’ipotesi di area IV^ ad intensa attività umana, si rilevò che si superavano, già da allora, abbondantemente il livello diurno previsto dei 65 decibel. Valori minimi furono invece riscontrati nelle periferie e nella zona collinare lungo il Nastro Verde e Nastro Azzurro e zona Capo di Sorrento. Situazione senz’altro cambiata in peggio a distanza di quasi vent’anni. Allegata alla planimetria 1 a 5.000 furono riportate le zone acustiche applicate al territorio. Dove si evidenziarono aree dalla I^ alla V^,ossia da zone a particolare protezione sino a quella a destinazione industriale. Coincidente quest’ultima con quanto previsto dal Piano Regolatore Generale.

La stessa Legge Quadro 447/95 prevede le condizioni per le quali le Amministrazioni Comunali devono predisporre il Piano di Risanamento Acustico. Il quale prevede una serie di provvedimenti il cui scopo è quello di conseguire una progressiva riduzione dei limiti di rumore sul territorio onde conseguire il raggiungimento dei valori di qualità. Tale Piano secondo la Legge, dovrebbe essere costituito da due elementi essenziali, un’intervento della Parte Pubblica (con azioni amministrative, regolamentari ed interventi vari che prevedono necessariamente l’interagire con i principali strumenti di gestione territoriali quali PRG, Piano Urbano Traffico, etc,) e l’insieme dei Piani di Risanamento Aziendali su cui operare con un’azione di assistenza e controllo.

Nonostante alcune difficoltà in Consiglio Comunale, il Sindaco Marco Fiorentino, riuscì nella seduta del 30 settembre 2002 a far varare tale importante dispositivo. Ebbene nonostante che già da allora si rilevava la esasperazione di tanti cittadini che non riuscivano a riposare nelle loro case e chiedevano con forza al Primo cittadino di intervenire, il varo del Piano di zonizzazione acustica non ha avuto successivamente la dovuta attenzione da parte delle successive amministrazioni comunali ed in particolar modo delle Autorità preposte. Fino a giungere ai giorni nostri dove tale prezioso strumento risulta sconosciuto finanche negli Uffici comunali. Semmai qualche responsabile se ne ricorda viene ritenuto ormai inefficace, anche perché dal Comune fanno sapere , che nonostante si incassino milioni per la Tassa di Soggiorno, mancano le attrezzature fonometriche per effettuare i dovuti rilievi.  Un problema quello dell’inquinamento acustico e della conseguente sofferenza di tanti cittadini e turisti che, visto i risultati, non rientra nei piani dell’attuale Amministrazione. Probabilmente, come in relazione all’occupazione abusiva di suolo pubblico, ai lidi balneari illegittimi ed al tre ataviche problematiche (che all’apparenza non possono trovare soluzione), anche l’inquinamento acustico andrà ad intaccare interessi che potrebbero compromettere determinati equilibri, che al momento garantiscono un futuro non di certo a quella parte di cittadinanza che continua a lottare per il rispetto dei propri diritti. – 21 agosto 2018 salvatorecaccaviello

Supporto tecnico: Marco Caccaviello, ingegnere civile ed ambientale – (ing.marcocaccaviello@gmail.com).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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