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Riceviamo e pubblichiamo: Positano è.. di Manlio Meroni

“Questo posto è un paradiso”! “Ma che fortuna che avete a vivere in questo posto”! “Ma è tutto vero, mi sembra un sogno”? NO!!! Non lo è più! Semmai è stato così per un tempo, oggi a mio
parere rischia di non esserlo più!
Vorrei manifestare una personale opinione in libertà. Giorno dopo giorno, momento per momento, non sento più di appartenere a questo paese e come vi si svolge la vita. Tanti, troppi gesti compiuti, cancellano, offendono a sfregio le nostre più profonde formazioni. Ogni angolo, ogni vicolo, ogni parte di questo luogo sta perdendo la sua identità, il suo fascino, il suo io. Stiamo facendo e consentendo tutto ciò ad una parte del paese che solo così sa vedere la vita e che pretende anche di imporsi sull’altra parte del paese, senza riuscire ad organizzare alcuna reazione vera, forte.
Ognuno al mattino fila dritto per la sua via ad occupare ed impiegare gran parte del tempo al lavoro da cui a fine giornata ne esce sfinito, questo perché il commercio e il denaro così predominante, nel nostro paese, ci sta rendendo schiavi. Un paese trasformato da tempio a mercato. Dove sono più i luoghi di incontro? Dove sono più le piazze per incontrarsi a fine giornata? Dov’è più il tempo per poterlo fare? Cosa si organizza di interessante per passare il tempo e progredire moralmente e culturalmente insieme?
Avevamo semplici spazi dove poter lanciare un pallone in aria e giocare con le mani a pallavolo; avevamo spazi sulla spiaggia dove poter organizzare un torneo di calcio estivo; potevamo passeggiare liberamente per il paese, un cinema estivo, che contribuivano alla partecipazione. Tutto sottratto e dato in pasto agli avidi del paese che si sono divorati spazi pubblici e vita pubblica a più non posso, trovando, purtroppo, complice una regia politica, che questo crede sia il proprio compito; omettere a questo stato di cose, alcun provvedimento giusto,
solo per garantirsi un misero “potere”. Accecati solo dai numeri dei progressi economici davanti a se, ma non accompagnato né da un progresso morale e culturale, né dalla qualità del lavoro e della vita in generale. Avevamo un capolavoro architettonico di Scuola Elementare, edificio-pedagogico concepito per i bambini del paese di cui andarne fieri.
E’ vero che, i guasti partono da tanti anni addietro, proprio dal virus della cupidigia ormai molto diffuso e radicato, ma, a pensare che ancora oggi, 2018, non abbiamo ancora imparato ad alzare lo sguardo continuando sulla stessa via, è veramente deprimente per noi stessi. Ed anche se, i guasti e le responsabilità provengono sicuramente da lontano, c’è un volere proprio di alcuni compaesani, complice una regia politica, che, così intende indirizzare la vita del paese e dei cittadini che lo abitano; tentando anche di affermare su tutto il paese, questa “nuova morale”, come fosse un modello di vita. Un “pensiero unico” che vuole affermarsi, che devi solo approvare. Un’idea di vita che mi trova opposto, in completo disaccordo e che va fermata! Siamo traghettati, ormai, verso la perdita della comunità e dell’appartenenza vera al paese; del vivere in maniera condivisa e solidale, tutto ciò sostituito dalla divisione e dall’interesse solo proprio; rendendo così, Positano un paese trasformato, invivibile, ed ormai al collasso.
Ma i tempi possono cambiare e tornare in meglio, ed avere un nuovo splendore, una nuova rinascita. Liberando il patrimonio umano che abbiamo nel nostro paese. Guardando e afferrando i luoghi simbolo che disegnano la storia del nostro paese; dalle varie Torri presenti sul territorio, dalle tante Chiese, dalle tante meravigliose scale, scorci, dalle cupole delle case, con le montagne alle spalle con splendidi terrazzamenti, e il meraviglioso mare blu d’avanti agli occhi; fino al luogo che segna la fine del nostro cammino in terra, il cimitero incantevole che conserva tanta storia e tante storie, e che è appunto un luogo difficile da raggiungere, come lo è il paradiso.
Con affetto,
Manlio Meroni

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