Positano fuochi d’artificio di Ferragosto spettacolari, Maiori con interruzioni. Ma non si placano le polemiche segui la diretta

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    Positano fuochi d’artificio di Ferragosto spettacolari, Maiori con interruzioni. Ma non si placano le polemiche. Le due località della Costiera amalfitana sono state forse le uniche in Campania ad aver festeggiato con fuochi d’artificio nonostante la tragedia del Ponte Morandi a Genova.

    Positano fuochi d'artificio per ferragosto

    Il parroco durante la messa della processione ha sottolineato come i fuochi siano per la Madonna. Ma mentre la Chiesa ha le migliori intenzioni, in realtà i fuochi d’artificio sono venduti  come contorno di ogni evento di ferragosto.

    Andando nella disamina dello spettacolo, a Maiori ci sono stati non pochi problemi , tre interruzioni prima di sparare, a quanto ci riferiscono i nostri corrispondenti. I fuochi come per tradizione si sono sparati prima a Maiori alle 22,30 poi a Positano. Una sorta di competizione che dura da decenni e vede sciamare le barche via mare da un paese all’altro. A  Positano i fuochi si sono sviluppati da due pontoni  illuminando la rada della cittadina della Costa d’Amalfi e sono stati bellissimi, anche se ci si aspettava un’invasione di proporzioni maggiori. Prima il maltempo, poi la tragedia con l’annullamento di manifestazioni ovunque,  cosa che ha indotto a pensare che potesse succedere lo stesso a Positano, ha scoraggiato in tanti a venire a Positano.

    Le maggiori contestazioni allo sparo dei fuochi c’è stato a Maiori , con un intervento del decano dei giornalisti dela provincia di Salerno Sigismondo Nastri che ha portato a discutere fortemente. Fino all’ultimo si pensava ad una interruzione degli spari, quando ci sono state tre stop. L’esecuzione a mare ovviamente non poteva non essere bella da vedere, ma  addirittura ci sono stati anche fischi . A Positano la “fronda” contro i fuochi non era così forte,  qualcuno era contrariato su facebook e sui social network,  ma le critiche arrivavano sopratutto da fuori , ma gli ospiti, anche del Nord, volevano che si facessero.  Alla fine nessuno dei due comuni ha rinunciato ai fuochi.

    Se avesse rinunciato Maiori, avrebbe fatto probabilmente altrettanto Positano, e viceversa, poco ha contato che Sorrento ha rinunciato, Massa Lubrense ha  proclamato lutto cittadino,  e persino Napoli abbia annullato tutti i festeggiamenti, anche per la morte di quattro giovani di Torre del Greco che ha colpito ancora di più il territorio per la tragedia nazionale.

    Intanto i fuochi d’artificio non dipendono da comitati privati, ne dal Comune, ma dal comitato parrocchiale.  Che, in stretto contatto col sindaco,  non ha mai pensato di annullarli. Il parroco ha invitato a pregare e ha ricordato la tragedia di Genova  durante l’Omelia sostenendo che i fuochi non sono per i turisti, ma per la Madonna.  Sicuramente è questo lo spirito dei fedeli. Ma uno dei motivi che potesse indurli a farli  sparare era proprio quello che i nostri ospiti, venuti anche da lontano per passare il ferragosto da noi,  si aspettavano questi fuochi.

    Maiori e Positano si sono ritrovati ad essere gli unici comuni ad aver festeggiato in questa circostanza. Le due comunità sono molto legate ai fuochi d’artificio e hanno rinunciato solo in rarissime e gravissime occasioni locali.  Anche dove non si sono sparati i fuochi ci sono stati comunque festeggiamenti e party privati e in Italia non tutti hanno fermato i festeggiamenti, vi doveva essere una indicazione nazionale o regionale uniforme per tutti. Il Governo centrale o la Chiesa centrale, oppure il Vescovo, in questo caso, ma così non è stato. Quindi non si può dare la colpa al singolo comitato che spesso si ritrova con spese già effettuate e con le pressanti richieste di fedeli o alberghi.

    Che ristoranti ed alberghi non ci guadagnino sui fuochi , nonostante diano sol un minimo contributo ai comitati, che devono sostenere le spese con le offerte dei fedeli,  non ci crede nessuno. Come non si crede più alla Befana. I fuochi vengono venduti sui siti, sui social network , sui depliant.. cena con fuochi d’artificio a mare.

    Don Raffaele Talamo, un’anima buona, ci confidava che a volte strutture alberghiere davano meno di una povera pensionata per i fuochi , e poi si lamentavano perché perdevano clienti quando si prospettava un annullamento dei fuochi.  Le cose col passare degli anni non sono cambiate.  La Chiesa non trae nessun beneficio economico e , crediamo, non portano chissà quale beneficio alla Madonna, che vorrebbe forse più preghiere e opere di bene.

    Ma i comitati, legati molto a questa tradizione,  non hanno nessuna colpa in questo caso. Non farli per ogni tragedia significa rendere aleatori questi fuochi, forse questa è stata sentita a livello nazionale e regionale in modo particolare e si potevano evitare.  Il  Vescovo, a questo punto, che , anche senza obbligare nessuno, poteva sconsigliarli visto che un’intera nazione piange la tragedia avvenuta col crollo del Ponte Morandi a Genova.

    Ovviamente sparare o non sparare non farà ritornare vivi i morti e questa tragedia  dovrebbe portare più che a un segno momentaneo di lutto nel paese a una maggiore attenzione nella  nella prevenzione del pericolo. Prevenzione e sicurezza parole sconosciute per molte istituzioni.

     

     

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