SANT’AGNELLO/ IN CONSIGLIO COMUNALE SI DISCUTE DELL’INCHIESTA GIUDIZIARIA SU SAGRISTANI E LA SUA EX GIUNTA ED IL PRESIDENTE ROCCO “CACCIA” IL PUBBLICO

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“Allora, c’è stata un’integrazione. Ordine del giorno aggiuntivo. Un’interpellanza presentata dal Movimento Cinque Stelle. A tal proposito il Consiglio procede a porte chiuse per il trattamento di dati sensibili protetti dalla normativa sulla privacy”.

Con queste parole il Presidente del Consiglio comunale Gennaro Rocco ha di fatto concluso la seduta consiliare tenutasi ieri sera, quanto meno nella parte pubblica. Da quel momento, infatti, in poi i cittadini accorsi si sono dovuti accomodare fuori e la diretta streaming predisposta in via sperimentale dal Movimento 5 Stelle è stata interrotta.

Il motivo?

Si sarebbe dovuto discutere dell’interpellanza presentata dai Consiglieri del Movimento 5 Stelle che chiedevano al Sindaco Piergiorgio Sagristanidi relazionare su quanto riportato dagli organi di informazione in merito ad un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica. Un’inchiesta che vede indagati lo stesso Sagristani, i componenti dell’ex Esecutivo ad eccezione di Antonino Castellano), la Segretaria comunale Loredana Lattene ed un privato.

Una scelta davvero incomprensibile, anche in considerazione del fatto che l’interpellanza presentata dai pentastellati era fin troppo soft. Non veniva posto alcun quesito, bensì veniva chiesto al Sindaco solo di riferire in aula.

Tutto qui.

Già troppo, però, per farlo sapere ai cittadini.

Di questa vicenda meno se ne parla e meglio è.

Ironia della sorte questo spettacolo è andato in scena nel giorno in cui lo stesso Consiglio comunale dava il via libera alle dirette streaming ufficiali delle sedute.

Complimenti a tutti!

TELEPIANO

Davanti al consiglio comunale il sindaco Piergiorgio Sagristani deve riferire sull’inchiesta che lo vede indagato, con due assessori, per abuso d’ufficio. E in quello stesso momento, il presidente dell’assemblea Gennaro Rocco dispone che la seduta prosegua a porte chiuse sospendendo pure la diretta streaming. Il motivo? «Si tratta di dati sensibili», osserva Rocco: una decisione che manda su tutte le furie il Movimento 5 Stelle secondo il quale è stata sprecata l’occasione per fare chiarezza sulla vicenda che ha recentemente scosso il Palazzo. L’episodio si è verificato durante l’ultima seduta del consiglio. Nel momento in cui la discussione è scivolata sull’interpellanza presentata dal M5S e riguardante proprio l’inchiesta della Procura di Torre Annunziata, il presidente Rocco ha fatto accomodare fuori dall’aula le persone che erano venute ad assistere: «Il consiglio procede a porte chiuse per il trattamento di dati sensibili protetti dalla normativa sulla privacy». Una scelta che ha scatenato l’ira dei grillini: «Avevamo offerto al sindaco l’occasione per fare chiarezza. Purtroppo il presidente del consiglio ha interpretato l’assist come un attacco formando una barriera per difendere la sua squadra. E così la palla è rotolata nella porta del dubbio e dell’opacità: un vero e proprio autogol». A stretto giro la reazione di Rocco secondo il quale «la decisione è stata presa all’unanimità dalla conferenza dei capigruppo cui ha partecipato anche il rappresentante del M5S dando il proprio assenso». Sullo sfondo della polemica politica resta l’inchiesta che vede indagati per abuso d’ufficio Sagristani, gli assessori Giuseppe Gargiulo e Clara Accardi, l’ex membro della giunta Pasquale Esposito, la segretaria comunale Loredana Lattene e l’imprenditore Raffaele D’Esposito. Nel mirino dei magistrati c’è la cessione a quest’ultimo di un credito di 400mila euro vantato dal Comune verso un altro privato. Nuovi sviluppi sono attesi per settembre quando, assistiti dall’avvocato Paola Astarita, i quattro politici potrebbero essere ascoltati dal pm: parole alle quali la penalista è pronta ad aggiungere una memoria difensiva e il parere di un esperto sulla legittimità della cessione del credito a D’Esposito.

Ciriaco Viggiano Il Mattino

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