IL M5S vuole mettere un freno allo shopping smoderato

Il M5S, proprio in questi giorni ha proposto un disegno di legge per limitare le aperture dei locali adibiti ad uso commerciale nei giorni festivi. Questa mossa risulta molto simpatica alla Chiesa, alle piccole associazioni ed ai sindacati.

La proposta

La proposta, scovando nei dettagli, sarebbe quella di imporre ai Comuni un vincolo volto a limitare il numero degli esercizi commerciali che possono rimanere aperti anche durante i festivi, come le domeniche o altre feste. Questa proposta arrivò già dalla Confsercenti, una delle principali associazioni imprenditoriali del Paese, rappresentante di oltre 350 mila piccole e medie imprese italiane. Spiega la presidente Confesercenti che la loro proposta è volta a passare dalla “deregulation” totale ad un minimo di controlli e regolamentazione tralasciando e senza intaccare assolutamente, quindi, il libero commercio. La Confsercenti vuole, tuttavia, imporre l’obbligo di chiusura per i commercianti a minimo 12 volte nell’arco dell’anno dando la possibilità ai sindaci di raddoppiarle o annullarle secondo le esigenze del posto.

Il M5S, dunque, vuole rifarsi su questa proposta ed imporre, a sua volta, che durante i festivi soltanto 1/4 dei negozi possono esercitare la loro attività regolarmente. Questo blocco riguarderebbe anche l’e-commerce, ovvero il commercio effettuato via internet.

Sebbene la proposta parta dal M5S e dalla Confsercenti il tutto comunque è rimesso agli enti locali e ciò spaventerebbe di più le grandi catene. Bisogna tenere conto, continua la presidente Confsercenti, che di sabato e di domenica sono oltre mezzo milione i lavoratori impegnati nella vendita al dettaglio. E’ un periodo dove molti minimarket e piccole imprese preferiscono rimanere chiuse e dove gli imprenditori dei colossi ne approfittano. E’ soltanto l’inizio di una serie di provvedimenti che hanno lo scopo di difendere la microimpresa, conclude la presidente Patrizia De Luise.

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