Cilento, omicidio Vassallo: si indaga anche su un carabiniere

Un altro personaggio entra nel delitto Vassallo. Un testimone ha indicato la presenza di un carabiniere nei giorni dell’estate 2010, in cui venne assassinato ad Acciaroli con nove colpi, il sindaco-pescatore di Pollica Angelo Vassallo. Il militare in congedo risponde al nome di Lazzaro Cioffi, diventando un indagato di questa delicata inchiesta.

L’ex brigadiere dell’Arma è detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, in seguito all’indagine condotta dalla pm di Napoli Mariella Di Mauro sui suoi rapporti con Pasquale Fucito, nell’ambito dello spaccio di droga al Parco Verde di Caivano. La pm di Salerno Marco Colamonici ha interrogato il Cioffi, che assistito dall’avvocato Saverio Campana, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Secondo la testata on line Giustizianews24, nell’invito a comparire in aula, gli viene contestata l’accusa di concorso in omicidio aggravato dal metodo mafioso: non si fa riferimento a complici, ma solo a “dichiarazioni testimoniali acquisite” dai magistrati partenopei sull’indagine di Caivano. Dopo aver lasciato la divisa, l’ex carabiniere è stato raggiunto quindi anche dall’accusa di aver partecipato all’assassinio del sindaco-pescatore.

La pista della guerra al traffico di droga dichiarata da Vassallo sembra essere riaffiorata: più volte c’è stato il tentativo tirato in causa Cioffi, ma sono state proprio le scoperte delle “coperture” del brigadiere al boss Fucito a riaprire questa ipotesi investigativa, con le Procure di Napoli e Salerno che hanno iniziato a indagare in coordinamento, ascoltando il testimone nel 2013 tentava di fare il nome di Cioffi attraverso Facebook.

Dario Vassallo, uno dei fratelli del sindaco-pescatore, giudica positivamente questa svolta: “Se l’accusa fosse fondata, meriterebbe l’ergastolo, perché avrebbe tradito i valori dei carabinieri. Con l’Arma – chiarisce Dario Vassallo – abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto. Qualche giorno fa, ad Acciaroli ho incontrato il comandante provinciale. La verità si cerca tuti insieme”.

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