Penisola Sorrentina: il boom di case vacanza e bed & breakfast

Più di 1.500 le strutture censite in Costiera, oltre un milione di euro l'indotto della tourist tax, ma non mancano le polemiche

Airbnb, Wimdu, Booking.com, i portali per prenotare strutture ricettive sono un fenomeno esploso tra il 2013 e il 2014, specie dove il turismo è già radicato come in costiera sorrentina. In pochi anni si sono moltiplicati fittacamere, case vacanze, B&B. Ma quali sono i numeri di questo boom da Vico Equense a Massa Lubrense?

Sorrento è il comune con più alloggi per i turisti di tutto il mondo, con 611 unità censite nel 2017 e un aumento del 36% rispetto alle 449 del 2016. Seconda è Massa, passata da 299 a 417 strutture, crescendo del 39% nel 2017. Segue Vico con 160 sistemazioni, ma qui la crescita è del 66% rispetto alle 96 del 2016. Numeri più piccoli, ma aumenti rilevanti per Sant’Agnello da 68 a 100 offerte con un +47%, impennata simile a Meta che da 43 alloggi è passata a 64 nello scorso anno.

Intorno a questa esplosione il giro d’affari è notevole per i proprietari, ma anche per i Comuni. Infatti, come accade per gli alberghi, anche le strutture ricettive fanno pagare una tassa di soggiorno agli ospiti che va da un 1,50 fino a 3€ a persona per ogni notte di permanenza. La classifica degli indotti vede Sorrento sfiorare il mezzo milione di euro (489 mila) incassato dalla tourist tax a fronte dei 326.000 dell’anno precedente, poi Massa con 435.196€ (296.907 nel 2016). Vico ha triplicato questa voce di bilancio: da 34.000 a circa 110.000€, infine Sant’Agnello con 87.668€ e Meta con 18.500€ crescono rispetto ai 67.608 e i 13.400 dei dodici mesi addietro. Il dato aggregato supera il milione di euro, per l’esattezza 1.140.364, +35% rispetto ai 737.915€ del 2016.

I numeri non sono l’unico aspetto di questo boom che non ha mancato di suscitare interrogativi polemici. Il turismo delle strutture ricettive erode l’indotto degli alberghi o genera una domanda differente? Per Costanzo Iaccarino presidente di Federalberghi Penisola Sorrentina: “La proposta extra alberghiera è parallela, infatti è nata Federalberghi extra. Il problema è la continua apertura di nuove strutture senza pianificazione e limiti: bisogna regolamentare il settore per evitare che l’offerta superi la domanda lasciando dettare le regole al mercato”.

Altro dubbio: il turismo delle strutture ricettive intacca l’immagine “alta” del turismo peninsulare? Per Agostino Ingenito, presidente ABBAC: “È una domanda complementare, i B&B hanno un target medio-basso, ma  portano un importante e integrativo flusso di viaggiatori individuali in Penisola che cercano un’esperienza differente rispetto a quella degli hotel che restano a disposizione del turismo d’elite”. Per la seconda settimana di luglio, i prezzi per le sistemazioni ancora disponibili, accontentano tutte le tasche: da 42 a 190€ per notte a Sorrento, fino ai 250€ di Massa; più economiche Vico, Meta e Sant’Agnello comprese tra i 30 e i 125€.

Altra questione calda è il sommerso, la percezione diffusa di irregolarità e una pesante evasione fiscale. La Guardia di Finanza di Massa ci spiega che tutti gli alloggi sono oggetto di un monitoraggio costante. In caso di anomalie scattano interventi e ammende: 18 controlli e 10 alloggi irregolari nel 2015, 17 con 11 provvedimenti nel 2016 e 4 su 9 nel 2017, con recuperi a tassazione, per le casse dello Stato, di redditi imponibili per un totale di 728.994€.

Innegabili sia l’aumento del traffico a livelli di guardia, sia la diminuzione delle case fittabili stante gli alloggi volturati a struttura ricettiva come conferma Michele Grimaldi, titolare dell’immobiliare Newcasa di Piano: “Le agenzie sono passate da una media di 10 fitti annui nel 2015 a un quasi azzeramento”. Pro e contro del fenomeno andranno analizzati visto che i primi tre mesi del 2018 confermano tutti i trend considerati.

 

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