Nappo, Terranova: dalla pensione alla ricerca. Attenti a quei due

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La tendenza a dimenticare fa sì che le narrazioni di una volta, tramandate dai nonni, non abbiano lunga vita. Per contrastare questo “malcostume” nasce  il libro dei due scrittori, alla loro seconda esperienza. Il libro si può definire la puntuale, perfetta, raccolta di testimonianze della guerra, in ogni singola testimonianza. L’impatto è un effetto dirompente all’interno di ciascuno. Perché un avvenimento può comportare reazioni  diverse e uniche per ciascuna persona. Emerge con decisione il carattere primario svolto dalla città di Salerno, come cerniera nei rapporti tra la prima e la seconda guerra. Si sottolinea che negli anni ’80 c’era una certa resistenza a dare credito a certe narrazioni. Problema che non esiste oggi. Anzi, come sottolineava uno dei prestigiosi intervenuti, il libro ha avuto il pregio di sanare il corto circuito, tangibile dopo gli anni ’80, tra la documentazione storica e quella di natura emotivo-sentimentale.

Uno degli autori ha definito il testo Mm’arricord un libro da ascoltare. Non a caso è stato scelta la data del 19 giugno, per richiamare alla mente la pace del ’43 e nello stesso tempo dare onore a tale pagina della nostra storia.

L’ultimo capitolo è Salerno Milionaria, con un chiaro richiamo defilippiano,  per celebrare l’autentico carattere speciale della città e della sua gente.

A conclusione del tutto, si può certamente affermare che abbia lasciato il segno il brillante intervento dell’on. Alfonso Andria, sempre originale e fuori dalle righe, pur nelle vesti di rappresentante delle Istituzioni.

 

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