Messico clamoroso vince con la Germania a Positano esultano tifosi di tutte le nazioni VIDEO

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    Messico clamoroso vince con la Germania a Positano esultano tifosi di tutte le nazioni . Nella perla della Costiera amalfitana da dove abbiamo visto la partita , inglesi, sud coreani e argentini , tutti esultavano per la vittoria del Messico..

    MOSCA – Una marea verde, verde Messico, fatta di uomini, donne e bambini, tutti bellissimi nel loro trasporto, canta Cielito lindo sotto il tetto del Luzhniki, dà i brividi e trasmette un’allegria che durerà tutta la notte, e forse oltre. Ecco la prima grande sorpresa del Mondiale. Il Messico batte i detentori della Germania, qui nessuno sta nella pelle, gli ultimi minuti vengono seguiti con una trepidazione spaventosa, tutti in piedi, gli occhi fuori dalle orbite per la tensione mentre i tedeschi attaccano in massa, ma non ce la fanno, altro che Messico e nuvole, qui è tutto un cielo azzurrisimo, e quando l’arbitro iraniano Faghani fischia la fine il frastuono è impressionante. Decide un gol di Hirving Lozano al 35′ del primo tempo, la grande Mannschaft è piegata, chi l’avrebbe detto. Mai il Messico aveva battuto la Germania al Mondiale, anche quando c’era più equilibrio tra le due nazionali, figurarsi la gioia del popolo messicano. E pure di Rafa Marquez, che entra al 28′ della ripresa, presenzia al trionfo e soprattutto raggiunge Buffon, Matthaeus e Carbajal nel ristrettissimo club di chi ha giocato cinque Coppe del Mondo.

    Ci sono messicani ovunque, a cominciare dalle tribune, gremite per trequarti da tifosi in maglia verde, coi loro canti, la loro passione che è un fattore. Perché di messicani sembrano essercene moltissimi anche in campo, paiono più di undici, corrono ai quattro lati, pressano e ripartono, uno spettacolo. Non danno tregua alla grande Germania, che ne è prima sorpresa, poi infastidita, infine schiacciata. Un assaggio c’è subito, dopo 56″, Lozano è già in area sul lato sinistro a pochi passi da Neuer e Boateng deve salvare alla disperata. Gli uomini di Juan Carlos Osorio, ct colombiano, dimostrano di aver preparato a dovere la gara, ognuno ha il suo compito, si aggancia al suo uomo e lo segue, poi si ruba palla e via in contropiede rapido, e la Germania, la cui manovra è troppo lenta e manca di variazioni soprattutto al centro,  spesso si ritrova con trenta metri di campo vuoto alle sue spalle, e in quel fazzoletto si infilano Chicharito Hernandez e Carlos Vela per spingere il contropiede, con l’aiuto dell’ottimo Layun a destra e di questo Hirving Lozano, fringuello 23enne del Psv Eindhoven, che ha un sinistro vellutato e sterzate imprevedibli.

    La Germania produce solo tiri telefonati da fuori o un destro a lato di Werner al 3′, mentre Neuer deve intervenire due volte su Herrera (10′) e Moreno (14′). I tedeschi sono in confusione, non si aspettavano di pagare dazio in questo modo, addirittura Boateng sbaglia una rimessa laterale e ingoia un controfallo che a questi livelli non si vede mai, concedendo il pallone ai messicani. Kroos e Khedira non riescono a imporre il loro palleggio, anzi subiscono l’aggressività di Herrera e Guardado, che prendono fiducia (visto Herrera scherzare Kroos in dribling tra gli olè del pubblico), così i messicani continuano a rubare palloni in serie, finché arriva quello buono al 35′: dal Chicharito l’invito è per Lozano, che entra ancora da sinistra, si trova di fronte Ozil e lo beffa con una finta, poi scarica il destro sul primo palo ed è gol, Neuer non ci arriva.

    La Germania reagisce con una quasi immediata traversa di Kroos su punizione al 39′, ma c’è la deviazione provvidenziale del portiere Ochoa, con la punta delle dita. Nella ripresa poi l’offensiva tedesca è per forza di cose più massiccia, anche perché il Messico cala di ritmo nel contropiede e presto toglie un attaccante, Vela, per il centrocampista Alvarez. Eppure l’altra grande sorpresa è che a lungo il portiere Ochoa non viene mai impegnato, perché gli attacchi tedeschi producono mischie, tiri a lato o respinte nel mucchio, ma nessun vero pericolo, a parte una rovesciata di Kimmich su cross di Boateng che termina alta di un soffio (20′). Il ct tedesco Low usa allora l’unica arma che ha, gettare attaccanti in campo, e finisce la gara con Muller, Brandt, Reus, Draxler, Gomez e Ozil tutti insieme, ma non cava un ragno dal buco, anzi il Messico spreca in modo assurdo, con errori all’ultimo passaggio, almeno tre contropiede facili, 3 contro 2 o 4 contro 3. Poi gli ultimi minuti in trincea, ma la Germania non ne ha più, ed è la fine. La notte moscovita sarà tutta messicana, c’è da giurarci.

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