Emergenza sanitaria a Capri. L’unica idroambulanza spostata a Procida

Purtroppo quella dell’emergenza sanitaria a Capri è un problema cronico. Sono molti i paziente che non possono essere assistiti nel locale nosocomio e per i quali si rende necessario il trasferimento presso altre strutture su terraferma meglio attrezzate per patologie gravi. Ma non è certo così semplice. Da circa dieci giorni Capri non ha più l’idroambulanza che è stata “dirottata” nel porto di Procida su decisione presa dall’Asl d’intesa con la Regione. Non si riesce a capire quali siano i motivi che hanno portato a privare Capri di una risorsa vitale in caso di trasporti di emergenza, in particolare nelle ore notturne quando le navi Caremar sono ferme e l’elicottero non può sempre garantire l’intervento. Un tempo le idroambulanze in funzione erano ben tre (dislocate a Capri, Ischia e Procida). Poi i problemi burocratici, amministrativi ed economici hanno costretto a dei tagli netti, fino ad arrivare ad avere a disposizione una sola idorambulanza che, purtroppo, potrebbe non essere sufficiente a salvare una vita soprattutto in questo periodo estivo quando l’isola è affollata di turisti. Ma che fine hanno fatto le altre due idroambulanze? Sono ferme per avaria, in attesa di essere rimesse in condizione di navigare e non si sa quando questo sarà possibile e se mai avverrà. Ma ritorniamo al problema di Capri. Nel lungo periodo estivo, come dicevamo, ai 14.000 abitanti si uniscono oltre 10.000 arrivi giornalieri e circa 5.000 persone presenti nelle strutture ricettive. Insomma, la popolazione raddoppia. Ovviamente aumenta anche il rischio di malori, spesso dovuti alle temperature elevate, e si rende necessario ricorrere agli ospedali della terraferma. In caso di emergenza la centrale operativa del 118 invia l’idroambulanza da Procida a Capri, con uno spreco di tempo che in alcuni casi potrebbe essere fatale. A tutto questo va aggiunto una situazione precaria del locale ospedale, il Capilupi, che necessita di un potenziamento del personale (promesso e mai ottenuto). Mancano i chirurghi ed anche i servizi ambulatoriali lasciano a desiderare, con la presenza di un solo ortopedico che effettua servizio un unico giorno a settimana. E, come se non bastasse, si aspetta la riapertura della sala operatoria almeno per i day surgery, riapertura promessa dal direttore generale dell’Asl Napoli 1. Appunto… una promessa non mantenuta, almeno fino a questo momento.

Commenti

Translate »