Costiera Amalfitana: tremila richiedenti asilo saranno collocati dalla Prefettura, secondo “Il Giornale” foto

Avviata la ricerca di strutture da parte della Prefettura di Salerno: Il Giornale parla di estate, ma nei bandi la tempistica è diversa

Tremila richiedenti asilo saranno presto collocati dalla prefettura di Salerno in Costiera Amalfitana. Questo è quanto viene riportato sull’edizione online de Il Giornale. Antonella Aldrighetti, autrice dell’articolo rivela che in questi giorni, la prefettura di Salerno ha avviato la ricerca di hotel, ville e appartamenti dove accogliere 3mila cittadini extracomunitari richiedenti protezione internazionale.

In realtà il bando di gara preso in riferimento da Il Giornale era già in corso, visto che da aprile sono state avviate le pratiche per l’affidamento a privati e domani 6 giugno si insedierà la Commissione di gara. Non sappiamo invece da dove la giornalista ha tirato fuori la cifra (si parla di una nota della Prefettura), ma già un anno fa ci sono state diverse riunioni tra i sindaci del territorio provinciale ed il prefetto Salvatore Malfi.

Le cifre e le modalità erano ben diverse, visto che all’epoca era stato invocato il Piano nazionale di riparto dei richiedenti asilo, che prevedeva una ripartizione di 3 richiedenti asilo ogni mille abitanti, con opinioni divergenti da parte dei sindaci della Costa d’Amalfi. Nello stato attuale si paventa il rischio che tale collocazione avvenga nel periodo più critico per il territorio costiero, visto che la stagione turistica è alle porte.

La questione è che dai bandi della prefettura di aprile emerge che gli immigrati saranno dislocati nelle strutture che ne faranno richiesta, a partire dal prossimo settembre e fino a dicembre, ovvero circa tre mesi, corrispondenti al termine massimo di residenza secondo il vigente decreto Minniti-Orlando. Il giornale della famiglia Berlusconi è infatti severo con il segretario della Lega, Matteo Salvini, che adesso si troverà a gestire realmente la questione: secondo il “contratto” gialloverde i tempi di presenza sul territorio italiano potrebbero essere adeguati ai 18 mesi degli altri paesi europei, con buona pace degli slogan elettorali del neo Ministro dell’Interno.

 

 

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