Processo per abusi edilizi di Passarelli a Lettere con imputata anche Soprintendenza di Napoli, tutto da rifare. Ora è prescritto

Processo per abusi edilizi di Passarelli a Lettere con imputata anche Soprintendenza di Napoli, tutto da rifare. Ora è prescritto . Il processo ha avuto una svolta davanti alla prima sezione penale del tribunale di Torre Annunziata dove il giudice Francesco Todisco ha deciso di rinviare tutto a Napoli su eccezione proposta dagli avvocati Mario Gentile e Antonio Cesarano , visto che i reati , riguardante i documenti redatti, sarebbero avvenuti a Napoli.

Tutto ruota attorno a opere edili mai sanate e richieste di sanatorie avanzate fuori dai termini, ma anche vere e proprie cattedrali nel deserto, con tanto di piscina. Piccoli e grandi abusi edilizi, che sarebbero stati eseguiti in particolare dal noto imprenditore edile Antonio Passarelli, quasi novantenne, originario  di Casal di Principe, famoso nel mondo del mattone a Castellammare di Stabia, Penisola Sorrentina e Monti Lattari . A Vico Equense un parcheggio a piazzale Kennedy a Piano di Sorrento un project financing non approvato, insomma volto noto in questa area sud della provincia di Napoli e la notorietà in Campania ha colpito anche i media che ne parlano.

A lui e alla moglie Anna Irollo fu contestata una serie di reati, tra cui la lottizzazione abusiva e la violazione dei sigilli per abusi edilizi che riguarderebbero un edificio di corso Vittorio Emanuele III, a Lettere, a circa 100 metri dal municipio letterese. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Passarelli aveva acquistato una proprietà, ristrutturandola totalmente in vista di un cambio di destinazione d’uso.

Da fondo rustico, secondo l’accusa l’area stava per essere trasformata in struttura ricettiva, con tanto di piscina (autorizzata), piccolo anfiteatro e stradina d’accesso (ritenuti invece abusivi). Le opere ritenuti illegali riguardano lo sbancamento di un terreno agricolo, l’installazione di serre, la realizzazione di un anfiteatro, due strade d’accesso e un deposito da circa 100 metri quadrati, interventi realizzati in più momenti dal 2006 in poi, tanto da configurare secondo l’accusa l’ipotesi di lottizzazione abusiva.

Insieme a Passarelli era indagato anche Calicchio, della Soprintendenza di Napoli, che affermò che le sue firme erano state falsificate, , nonché Sabato Fontana e Luigi Gaglione, i due dipendenti dell’ufficio tecnico del comune di Lettere che avrebbero autorizzato quei lavori; l’altra funzionaria della Soprintendenza Rosaria Crescenzio; i due imprenditori edili Rosa Di Nola e Salvatore Cascone; e i professionisti Pasquale D’Angelo (geometra), Antonino Guadagno (ingegnere edile), Antonio Coppola e Antonio D’Ago (architetti).

I reati risalgono al 2012, quindi sono già praticamente prescritti, si devono ascoltare 31 persone e seguire una decina di imputati, entro massimo due anni tutto sarà prescritto.

 

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