Scavi di Pompei, assenza di informazioni e regolamenti, malumori tra le guide professioniste.

Una sorta di mercato senza alcuna regola. Tale è lo scenario che si presenta ai turisti una volta varcato gli ingressi del sito che, oltre ad concorrenza sleale, contribuisce ad offrire  un servizio del tutto inadeguato ai visitatori. Una assurda situazione che seppure denunciata continua, in modo anomalo,a sfuggire alle Autorità preposte.

Pompei – Non sono bastate le proteste degli anni scorsi, da parte degli addetti ai lavori, affinché presso gli scavi di Pompei si registrasse finalmente una buona gestione di quello che a tutti gli effetti, al di là dell’indiscutibile valore storico artistico culturale, è considerato un immenso patrimonio per la nostra economia turistica. Con l’inizio della nuova stagione purtroppo si continua a lamentare una scarsa organizzazione da parte di coloro che dovrebbero altresì offrire un servizio di primo ordine alle migliaia di visitatori che quotidianamente si apprestano a visitare il sito archeologico più famoso al mondo. Come in passato anche durante le scorse vacanze pasquali, si sono registrate le solite criticità che senz’altro fanno temere una ulteriore stagione di passione dovuta appunto alla scarsa organizzazione che si rileva sin dagli ingressi agli scavi. Dopo un viaggio di una trentina di minuti (quando va bene), generalmente a bordo dei treni della Circumvesuviana, (l’unico mezzo se si vuole evitare di trovarsi imbottigliati per ore nel traffico qualora si volesse usare l’auto) il turista proveniente sia da Napoli che dagli alberghi della penisola sorrentina, è già sottoposto ad una sorta di martirio. Treni fatiscenti,con persone stipate come su di un carro bestiame, borseggiatori e personaggi ambigui pronti a creare situazioni di perenne disturbo ed imbarazzo.
Una volta raggiunto gli scavi iniziano altre problematiche , sia per i visitatori sottoposti a lunghe file agli ingressi  che per coloro, come le guide turistiche che da anni con professionalità e spesso con sacrificio cercano di offrire un servizio altamente qualificato. La mancanza di una efficiente e puntuale informazione, aggiunta ad una evidente approssimazione, rappresenta una forte ed evidente lacuna a cui tuttora non si è riusciti a dare una soluzione adeguata. Una situazione alquanto precaria che per un sito di tale importanza è inaccettabile. Poichè vede la maggior parte dei visitatori trovarsi smarriti e talvolta in preda alla confusione più totale. Pertanto orientarsi nel sito ,senza il supporto di una guida professionista, diventa particolarmente difficile. Senza una adeguata ed indispensabile informazione agli ingressi,relativa anche ai prezzi e la durata delle visite, anche il lavoro di tali professionisti risulta essere alquanto precario e senza alcuna organizzazione. Infatti ognuno si comporta come gli pare, sia in relazione alla quantità delle persone componenti i gruppi sia per i prezzi delle visite guidate. Oltre ad una concorrenza sleale, essendo spesso i gruppi molto numerosi, chiaramente non si offre neanche un servizio competente e professionale, onde soddisfare la clientela.

Uno scenario più volte evidenziato alle Autorità preposte ,da parte delle guide turistiche . Ossia di coloro che con professionalità e competenza da decenni promuovono ed illustrano alle migliaia di centinaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo, ogni angolo di quel patrimonio artistico storico culturale dalla bellezza sconvolgente rappresentato dalle rovine di Pompei. Di recente, tale insostenibile situazione, è stata denunciata,all’Assessorato al Turismo della Regione Campania, da parte di una delle guide storiche di Pompei,il sorrentino Raffaele Iaccarino. Il quale ha evidenziato che nel periodo del Commissariamento degli scavi agli ingressi storici di Porta Marina Inferiore e Porta Marina Superiore, oltre alle biglietterie, furono create delle postazioni specifiche. Dove le guide accreditate nei rispettivi elenchi, esercitavano la professione, rispettando un regolamento ed una  turnazione. Mentre tramite specifiche indicazioni circa orari, servizi e tariffe venivano illustrate sempre all’ingresso delle biglietterie. Pertanto ogni visitatore aveva la possibilità di documentarsi, sia in relazione al numero di partecipanti al gruppo che al prezzo da pagare a fine visita. Purtroppo,una volta terminato il commissariamento, con i responsabili governativi è scomparso anche quel controllo ferreo che produceva senz’altro un servizio altamente professionale offerto dalle guide all’interno degli scavi. Ovvero: percorso, conoscenza e particolari tecnici storici culturali. Da anni ormai, senza alcun controllo,ogni guida può disporre a suo piacimento l’organizzazione del gruppo in relazione alla quantità delle persone e della cifra da pagare, senza tra l’altro che il visitatore possa avere la possibiltà di informarsi con una documentazione cartacea. Una situazione del tutto provvissoria ed alquanto discutibile che continua ad essere ignorata dall’Amministrazione degli scavi. La nota di Iaccarino, inviata all’Assessore Regionale, Corrado Matera, si conclude con un appello alle Autorità preposte affinche ci si attivi, in modo tempestivo per porre rimedio a tale assurda situazione. Un ‘operazione che vede,in una adeguata e concreta informazione da offrire ai visitatori, un primo passo verso quel ripristino delle regole che eviti che qualsiasi illegittimità si possa all’interno del sito. – 07 aprile 2018 – salvatorecaccaviello.

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