L’omicidio Vassallo al Teatro San Carlo, fra le piste anche carabiniere infedele. De Raho “Otto anni di omertà”

Sulla morte del sindaco pescatore, così veniva chiamato Angelo Vassallo, ancora tanti, troppi, misteri. Era un simbolo per la Campania e il Cilento, ma tuttora la procura di Salerno non ha trovato il colpevole. Angelo Vassallo si metteva contro troppe persone

“Non sono passati troppi anni da quando abbiamo perso Angelo». Così, Dario Vassallo, occhi lucidi e il sorriso di chi non ha intenzione di gettare la spugna, ha cominciato a parlare di suo fratello sindaco di Pollica, ucciso 8 anni fa. Al San Carlo lo spettacolo «Il sindaco Pescatore di Enrico Maria Lamanna tratto dall’omonimo libro di Dario Vassllo, con Ettore Bassi, ha ricordato la vicenda. Un occasione per parlare di legalità insieme ai ragazzi delle scuole. Sulla morte di Angelo Vassallo, probabilmente connessa al suo impegno per contrastare lo spaccio di droga nel Cilento, ancora si indaga. Ma la sua memoria vive e con essa il simbolo della lotta contro l’illegalità.

Dario Vassallo è fiducioso:«È importante parlare di un sindaco ucciso – ha continuato – È importante che oggi il Comune, l’Anci e tante istituzioni presenti diano un segnale forte alla politica». Non ha mai smesso di credere e di sperare che prima o poi la verità venga fuori: «Chi è il responsabile dovrà pagare – ha detto – Intanto andiamo avanti per la nostra strada, abbiamo messo su una Fondazione che va da Capaci a Finale Ligure, ognuno deve fare i conti con la propria coscienza. Ci sono stati anche uomini dello stato che hanno remato contro, è una cosa molto brutta, ma noi andiamo avanti».

A introdurre lo spettacolo il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale antimafia e il presidente Anci Antonio Decaro. “è dal 2010 che non si è trovato il responsabile della morte di Vassallo – ha detto Cafiero de Raho – ma le indagini procedono incessantemente fino ad arrivare ai risvolti degli ultimi giorni. Questo dimostra che di fronte a determinati crimini non c’è mai la parola fine finchè non c’è l’individuazione del responsabile. Le indagini non si sono fermate nemmeno davnti a 8 anni di omertà. Ogni volta che succedono fatti di questo tipo è come se si fermasse quel percorso di legalità che avvertiamo soprattutto nelle città a più ampia densità mafiosa. Sono convinto che troveremo il responsabile. Chi sa parli, anche a distanza di 8 anni».

Solo nel 2017 sono stati minacciati 600 amministratori pubblici, molti dei quali in Campania. Un triste primato che rende ancora più forte il messaggio che parte dal San Carlo: «Abbiamo voluto fortemente questo evento – ha detto il sindaco de Magistris – per due motivi: per evitare che vengano rchiviate le indagini su Angelo Vassallo, quindi si faccia di tutto per scoprire mandanti ed esecutori, ma anche fare una riflessione sui sindaci in prima linea. Si parla poco del fatto che ogni giorno da Sud a Nord sindaci vengono minacciati, che rischiano in prima persona per prevenire le infiltrazioni delle mafie nelle istituzioni». Per fare tutto ciò è stata scelta una location specifica, il Teatro San Carlo, simbolo di cultura, come arma contro la criminalità. «Ci sono sindaci di strada, impegnati in prima linea – ha detto de Magistris – eppure abbiamo un governo che è distante».

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