Fico convocato da Mattarella per formare il Governo, per la prima volta un incarico affidato al M5S

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    Il presidente della Camera Roberto Fico è arrivato al Quirinale per il colloquio con il capo dello Stato Sergio Mattarella. Grida di incoraggiamento hanno accompagnato la terza carica dello Stato durante il tragitto, a piedi, verso il Colle. Fico, scortato da un cordone di poliziotti, ha dribblato accuratamente le domande dei cronisti che lo seguivano.

    «Oggi il presidente Mattarella ha convocato il presidente della Camera Roberto Fico per assegnargli un mandato. Faccio un grosso in bocca al lupo a Roberto e sono sicuro che interpreterà al meglio quanto sarà richiesto dal capo dello Stato», scrive su Twitter il capo del M5s Luigi Di Maio.

    «Spero che già da questa settimana il paese abbia un governo che duri 5 anni», commenta Matteo Salvini, riferendosi a un esecutivo centrodestra-M5S, in un video su Facebook. «Va bene anche un nome terzo, che sia indicato da quelli che hanno vinto e non da quelli che hanno perso – aggiunge -. Va bene anche uno fuori dalla Lega basta che sia indicato dalla Lega. Il centrodestra è pronto, spero che i 5S lo siano altrettanto».

    «Se qualcuno vuol riportare il Pd al governo, allora andiamo indietro, ai governi Monti, Letta, Renzi, Gentiloni», aggiunge Salvini. «Se si vuole che la gente stia a casa e stracci la scheda elettorale allora si mandi il partito democratico al governo», conclude il leader della Lega.

    Fico, visto di buon’occhio dal Pd e considerato a capo degli ortodossi e custode dei valori grillini prima di arrivare a sedere sullo scranno più alto di Montecitorio, fa sperare una parte del Movimento 5 stelle nel colpo di scena: un
    governo capitanato proprio da chi – quando Di Maio venne nominato capo politico del M5S – si mise di traverso, rifiutandosi di salire sul palco e rimanendo a braccia conserte mentre dalla piazza piovevano applausi. Eppure chi conosce Fico è convinto che il presidente della Camera sarà leale fino in fondo a Di Maio: mai accetterebbe di usurpare un ruolo che non è suo, dopo mesi e mesi passati a ricucire, ritrovando un’armonia suggellata dalla candidatura alla presidenza di Montecitorio. Armonia che sembrerebbe confermata dalle parole di Di Maio: «Di Fico ho solo cose buone da dire. È il nostro presidente della Camera, guardiamo a lui come una figura che è stata in grado in questo momento fondamentale di partenza dei lavori parlamentari di essere una figura di garanzia e ha saputo assicurare la sua imparzialità», ha detto il leader M5S. Fatto sta che le due anime del Movimento sono destinate a convivere e potrebbero essere decisive per il futuro dei 5 Stelle.

    «Credo che noi dobbiamo dare fiducia al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha tutti gli elementi per fare le scelte che valuta più giuste e opportune. Poi verificheremo passo dopo passo l’evoluzione della crisi». Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

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