Sorrento, anche scarichi abusivi nel Vallone dei Mulini,mentre il Comune continua ad ignorare le operazioni di Polizia Idraulica. foto

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Una forte schiuma ha imbiancato le acque,che provenienti dal rivolo Cesarano, scorrono all’interno del Vallone. Suscitando l’indignazione di tanti cittadini e turisti che hanno dovuto assistere all’indecoroso spettacolo. Chi a distanza di quasi una settimana, si aspettava una concreta azione repressiva nei confronti dei colpevoli di tale ignobile atto, oltre a continuare a rimanere deluso, può facilmente constatare di come l’Amministrazione comunale e le Forze dell’Ordine continuino a non adoperarsi  per la tutela del territorio supportando le operazioni di Polizia Idraulica suggerite dalla Regione.

Sorrento – Una travolgente schiuma bianca è stata notata, la scorsa settimana da turisti e cittadini,  percorrere, in pieno giorno, per varie decine di minuti il corso d’acqua proveniente da Cesarano che attraversa il Vallone dei Mulini. Uno squallido episodio,che ha sollevato sorpresa e soprattutto indignazione, ma che a quanto pare sembrerebbe essere passato inosservato sia al Comune che alle Forze di Polizia preposte. Infatti dopo alcuni giorni nessuna notizia in merito è stata evidenziata ed al momento la cittadinanza continua a rimanere all’oscuro circa le cause di tale atto.  Probabilmente quella che dovrebbe essere un controllo assiduo e competente dei nostri corsi d’acqua continua ad essere vergognosamente ignorata da coloro che gestiscono un territorio morfologicamente fragile e nello stesso tempo unico e prezioso dal punto di vista paesaggistico

In altre parti del territorio nazionale tale azione rientra in quella che più comunemente viene definita   Polizia Idraulica. Ossia quella attività di vigilanza e di tipo autorizzativo che compete all’Amministrazione Pubblica preposta alla tutela dei corsi d’acqua demaniali. L’attività di Polizia Idraulica e di controllo del territorio (P.I.), che fu introdotta dalla Legge n.365/2000, recante interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato ,come è classificato la maggior parte del Comune di Sorrento.  Oltre ad una attività di sorveglianza e ricognizione finalizzata a rilevare le situazioni che possono determinare pericolo, incombente e potenziale, per le persone e le cose (come il al controllo di eventuali costruzioni legalmente edificate che devono tuttavia rispettare la distanza dall’alveo come prevedono gli l’art. 93 e art. 96 lett.f dell’ancora vigente Regio Decreto n.523/1904)un’altro importante obbiettivo consiste nel rilevare eventuali fonti di inquinamento. Il D.Lgs.112/1998, all’art. 89, conferma il trasferimento alle Regioni della materia “polizia idraulica” ma tuttavia tali operazioni necessitano in modo indispensabile della presenza dell’Ufficio Tecnico Comunale e delle Forze dell’Ordine. Dato ché le norme di polizia idraulica hanno come scopo la tutela della pubblica incolumità e quindi, la loro violazione,costituisce reato di carattere penale. Quindi,oltre alle operazioni di monitoraggio, volte a garantire un naturale deflusso delle acque, fondamentale si rivela essere il controllo relativo agli scarichi  delle  acque piovane (spesso ancora abusivi)provenienti da civili abitazioni e strutture commerciali.

La cui regolarizzazione è indicata dall’ Art. 4,ultimo Comma del Regolamento della Giunta Regionale della Campania n.6 del 24/09/2013.

Ossia scarichi non assoggettati ai criteri di assimilazione delle acque reflue alle acque reflue domestiche . Il quale prevede:

“Le acque di ruscellamento superficiale, che colano dalle superfici adibite a tetto e/o che defluiscono lungo le aree esterne, pertinenziali alle attività rispettanti quanto disciplinato alle lettere a) e b) dell’articolo 3, adibite esclusivamente alla sosta (per le ordinarie attività di carico e scarico), al transito e/o al parcheggio, dei clienti e/o delle maestranze, (es: parcheggi esterni antistanti abitazioni, scuole, uffici pubblici, strade e autostrade e rispettive aree pertinenziali), non rientrano nella fattispecie delle acque reflue. Tali scarichi non sono soggetti ad autorizzazione, salvo il caso in cui vengono convogliati in corpo idrico superficiale (Corso d’acqua). In questa ultima ipotesi è necessario richiedere preventivamente l’autorizzazione al soggetto proprietario e/o gestore del corpo idrico presso il quale si intende convogliare(Genio Civile).

Il proprietario del fondo, per ottenere tale Autorizzazione bisogna  che si affidi ad un tecnico specializzato che dovrà eleborare una Richiesta di Compatibilità Idraulica. La quale dovrà essere composta da:

Ubicazione del sito, Delimitazione del Bacino Idrografico, Proprietà del Rilievo, Pendenza Media dei Versanti, Calcolo della Portata Meteorica, Calcolo del Tempo di Corrivazione, Costruzione della Curva di Probabilità Pluviometrica, Confronto con i risultati del VAPI, Metodo della Corrivazione, Calcolo delle Portate Meteoriche per Bacini Scolanti.

– Certificazione della qualità delle acque.

– Adeguamento Tubazioni di Scarico  che prevede lo sbocco delle tubazioni alla quota di pelo libero del corpo idrico.

Relazione che dovrà essere sottoposta all’attenzione della Giunta Regionale della Campania ed al Settore Provinciale del Genio Civile Competente nonché al parere da parte dell’ARPAC circa la certificazione della qualità delle acque.

Un complesso di norme e successive concrete operazioni di monitoraggio e rilevamento di illeciti che dovrebbero vedere innanzitutto il pieno supporto da parte del Comune,e delle forze dell’Ordine, al Genio Civile di Napoli e Provincia. una collaborazione che finora nonostante i solleciti dell’Ente di via De Gasperi continua a non essere ascoltato. Pertanto non ci sarà di chè meravigliarsi se in futuro ulteriori spettacoli, come quello offerto la scorsa settimana al Vallone dei Mulini, si ripeteranno di nuovo.

Oltre ai  lavori di restyling fortemente in ritardo e cantieri aperti  un pò ovunque che sommati agli atavici problemi  irrisolti,ancora una volta la nostra Città, sta offrendo uno spettacolo non del tutto consono ad una località turistica rinomata a livello mondiale. Ciò nonostante si è convinti di offrire un turismo di alta qualità con la evidente presunzione che i tour operator non possono fare a meno di Sorrento. Si continua pertanto imperterriti a mortificare un territorio che con sofferenza riesce a fatica ad identificarsi in quella che fu la magnifica cartolina orgoglio dei nostri padri. Senza alcuna vergogna si deve registrare un assurdo e costante attacco ad un patrimonio che anche in tempi di crisi profonda è riuscito sempre a mantenere ad un livello di benessere  l’intera popolazione. La quale,con l’evidente supporto delle amministrazioni comunali e di chi concretamente dovrebbe  vigilare, continua a ripagarlo con uno sciagurato menefreghismo mentre dall’altra parte  invano  si chiede  soltanto un minimo di rispetto. – 30 marzo 2018 –  salvatorecaccaviello.

Supporto tecnico: ing.Marco Caccaviello – Ingegnere Civile ed Ambientale (ing.marcocaccaviello@gmail.com)

 

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