Oltre Napoli: Il Rinascimento nei centri dell’Italia meridionale

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Nei giorni 1 e 2 marzo 2018 presso le sedi dell’Università Federico II di Napoli si è svolto un importante convegno internazionale sulla monarchia aragonese: “Oltre Napoli: il Rinascimento nei centri dell’Italia meridionale”. L’evento è stato organizzato e diretto dal supporto scientifico del Centro Europeo di Studi su Umanesimo e Rinascimento Aragonese (C.E.S.U.R.A.) e si inserisce nel progetto di “Companion to Renaissance in the centres of southern Italy”, per l’editore internazionale Brill (Leiden-New York), al fine di costituire il primo volume di sintesi complessiva sul Rinascimento del sud Italia.

          

Napoli rinascimento

L’obiettivo dei seminari è di divulgare gli ultimi dieci anni di ricerca sulla storia e sulla cultura aragonese nei centri dell’Italia meridionale soprattutto per il XV secolo. Alcuni dei temi trattati sono i rapporti tra le città/universitas del Regno con la capitale, le loro economie e le loro risorse, l’ordinamento di leggi, la gestione delle gabelle, i privilegi di alcuni centri come il Principato di Taranto, le organizzazioni amministrative e governative differenziate tra esse, e ancora gli equilibri territoriali dei possedimenti papali all’interno del Regno.

Il secolo XV (1400) è un periodo in cui il susseguirsi di eventi importanti portano a notevoli cambiamenti nella geopolitica europea. L’Italia è un crocevia obbligato per le rotte commerciali e militari e, la parte meridionale, la più strategica, contesa a lungo tra le dinastie potenti degli Angioini e degli Aragonesi, nel 1443 passa sotto la sfera di questi ultimi.

                            

Napoli è da sempre un centro culturale di livello internazionale ma con Alfonso il Magnanimo, il primo dei Re Aragonesi, diventa non solo la più ricca ed opulenta, ma anche la più colta e raffinata capitale del quattrocento. Tanti sono gli artisti, scrittori e poeti, musici e matematici, giuristi e filosofi, che sono stati attratti dal livello così alto della corte del nuovo Sovrano. Un altro merito di Re Alfonso è la realizzazione della biblioteca di corte,continuamente arricchita fino alla morte di Ferdinando I d’Aragona(1494)per divenire presto una delle più celebri del suo tempo. Questa meravigliosa raccolta è stata dispersa alla fine del sec. XV, in parte depredata dal Re francese Carlo VIII nel 1495, in parte venduta al figlio Luigi XII da Isabella, vedova di Federico d’Aragona, in parte trasportata in Spagna dal duca di Calabria. Quel che rimane si trova oggi diviso in due gruppi principali, il più ricco dei quali (348 codici) è nella Biblioteca nazionale di Parigi, l’altro (233 codici) nella Biblioteca universitaria di Valencia. Altri codici di trovano sparsi nelle diverse biblioteche d’Europa, in maggior numero a Vienna, e in collezioni private, riconoscibili dallo stemma aragonese miniato nella prima pagina.

Grazie a questi incontri di tipo seminariale, ulteriori tasselli sono stati aggiunti alla storiografia ufficiale, dimostrando quanto ancora c’è da scrivere a riguardo, poiché si conosce molto della Napoli Aragonese, ma ben poco delle sue provincie.

Brochure_Oltre_Napoli

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