Il punto del sociologo/2. L’Italia quando perse Aldo Moro. Il ricordo di Maurizio Vitiello

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    Articolo di Maurizio Vitiello – L’Italia quando perse Aldo Moro.

    Ero a Mantova nel 1978 e non capivo la gran confusione di auto e di persone.
    Bandiere bianche e rosse andavano, insieme, a manifestare a Piazza Sordello.
    Solo lì compresi dell’attentato.
    La scorta inesorabilmente fu uccisa e Moro fatto prigioniero.
    Nei giorni seguenti il Presidente della Repubblica era prontissimo a firmare una grazia per dei terroristi in cattiva salute. Fu bloccato.
    Moro sapeva di non farcela.
    Neanche Craxi riuscì ad aprire una pista umanitaria.
    Moro fu ucciso dopo 55 giorni.
    Misteri e misteri avvolgono questa triste pagina drammatica italiana.
    L’Italia non si sollevò contro le Istituzioni e le BR compresero che il loro tentativo di sovvertire l’ordine costituito fallì.
    Moro sacrificato? Probabilmente, sì.
    BR deluse, sì.
    La politica perse uno statista, le BR non riuscirono a travolgere ulteriormente il Paese.
    Quel momento ricade sulla politica odierna.
    Oggi le BR non ci sono più.
    L’Italia resiste, nonostante tutto.

    Maurizio Vitiello

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