Folla all’incontro sulla Tassa di Soggiorno a Positano. 330 le attività turistiche interessate

Positano : Successo di partecipazioni  per gli incontri riguardanti la tassa di soggiorno, da parte di tutti gli operatori

Positano : Successo di partecipazioni  per gli incontri riguardanti la tassa di soggiorno, da parte di tutti gli operatori

Tassa di soggiorno

L’introduzione avverrà   il 1 aprile 2018.

” Sono 330 le attività ricettive ed extra ricettive nella cittadina della Costiera Amalfitana di cui  40 alberghi ” afferma il Vicesindaco Francesco Fusco continua dicendo “siamo soddisfatti della partecipazione da parte degli operatori e siamo pronti a partire con un software, già collaudato da comuni, come Praiano e Amalfi che già  avevano già attuato tassa di soggiorno” . ” Noi siamo stati gli ultimi in costiera a volerla applicare, ma solo perché, costretti, dalla possibilità di gestire meglio la Villa Romana, e di migliorare i servizi nel paese ” .

Sono molte le richieste e cerchiamo di soddisfarle tutte, ecco, tra i servizi più richiesti da parte degli operatori sono la mobilità, e il problema del traffico,  il software di cui ho parlato prima gestisce con semplicità tutto il sistema d’imposta, dall’individuazione, al monitoraggio, fino alla riscossione della tassa di soggiorno:  il connubio perfetto tra innovazione e città del futuro, si interfaccerà con tutte le strutture che daranno i dati e verrà emanato un modello F24 col quale pagheranno mese per mese gli operatori già i funzionari hanno fatto dei corsi di formazione , ora anche gli operatori riceveranno una formazione per poterlo utilizzare al meglio”

Questi strumenti sono già utilizzati da Amalfi e Praiano, quindi testati. Positano è stato l’ultimo comune della Costiera amalfitana e forse  anche , fra i paesi turistici più famosi , della Campania e d’ Italia a introdurre la tassa di soggiorno che fino all’ultimo l’amministrazione De Lucia non voleva imporre, salvo piegarsi alle esigenze della futura apertura della Villa Romana e al miglioramento dei servizi turistici in generale, per cui lo Stato non sta dando più una mano agli enti locali.

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