Castellammare di Stabia. Terme, via alla privatizzazione. Campi da tennis e pallone geodetico all’asta: si parte da due milioni

Terme di Stabia, al via la procedura che porterà alla privatizzazione dei complessi termali. La manifestazione di interesse pubblicata ieri pomeriggio dalla Sint, società partecipata del Comune che detiene i beni immobiliari di Terme di Stabia, prevede l’assegnazione mediante la formula del «dialogo competitivo» della concessione per 30 anni rinnovabili per altri 30 delle strutture: Antiche e Nuove Terme, Ex Caserma Cristallina, Hotel delle Terme e Parco Idropinico. Il bando avviato dal presidente Biagio Vanacore si compone di tre fasi: manifestazione di interesse e dialogo con i candidati, presentazioni delle soluzioni progettuali ed infine proposta delle offerte economiche con relativa aggiudicazione. Il primo momento della trattativa negoziata terminerà il 15 maggio, gli imprenditori che per quella data avranno manifestato interesse al recupero e gestione dei beni termali saranno, assieme a Sint, parte di un percorso che si concluderà poi il 10 settembre 2018. Tra le spese da sostenere qualora il bando venga assegnato ci sono 200.000 euro da corrispondere alla Ri.for.med, advisor pubblico che ha redatto il piano di rilancio di Sint e che guiderà gli imprenditori nelle diverse fasi di trattativa, il fitto pari a 20.000 euro per i primi tre anni e di 50.000 per le successive annualità dei beni Antiche Terme e Caserma Cristallina che il Comune ha passato in locazione alla partecipata il 2 marzo scorso. «Si conclude un lavoro lungo e complesso per il rilancio di una delle ricchezze principali della città – commenta Biagio Vanacore, presidente di Sint – speriamo che siano gli investitori a rispondere con fiducia per aprire una nuova fase, lasciandoci alle spalle il periodo più buio». Era marzo 2015 quando la società Terme di Stabia fallì definitivamente. Il tribunale di Torre Annunziata rigettando il piano di concordato chiuse le porte dello stabilimento sulla collina del Solaro, che oggi ha l’ingresso murato. Prima dell’epilogo preannunciato i sindaci Catello Polito (dal 1993 al 2002) e Ersilia Salvato (2002-2004) avevano tentato un piano di privatizzazione: in entrambi i casi il bando andò deserto. Dopo quegli anni la storia di Terme parla solo di creditori, di danni alle strutture, di dipendenti messi alla porta. Oggi il bando rappresenta l’ultimo treno utile per Terme di Stabia, l’ultima chance per riportare investitori e progetti nella città delle Acque. Ma non è tutto. Ieri Vanacore ha pubblicato altri due bandi relativi alla vendita di due beni, non strumentali per il termalismo: l’area Campi da Tennis e la struttura sportiva di viale delle Puglie del Pallone Geodetico. Per la vendita di tutti i beni non strumentali al termalismo, la Sint aveva ricevuto mandato dall’assemblea dei soci del 6 febbraio 2017 e dalla delibera di consiglio comunale del 15 dicembre 2016. Terminate le cessioni di aree parcheggio, Vanacore è passato ora alla vendita dei beni più cospicui per i quali la partecipata spera di incassare oltre due milioni di euro. L’area Campi da Tennis, che si trova nel Parco Idropinico del Complesso Termale delle Nuove Terme e si estende per 8.500 metri quadrati, è in fitto all’associazione Tennis Comunale Gragnano fino al 31 dicembre 2022. Per questa struttura la base d’asta è di 1.010.000 euro. Si estende invece per 3.900 metri quadrati l’area sportiva di viale Delle Puglie infitto fino al 2022 al Comune che sarà venduta partendo da una base d’asta di 1.114.000 euro. La scadenza dei bandi è prevista per il 23 aprile. (Fiorangela d’Amora – Il Mattino)

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