Ali per la poesia

Oggi alle ore 19, nella biblioteca Michelantonio Sena del Liceo Statale Francesco De Sanctis incontro- reading sulla poesia di Marco Amendolara

Di GIULIA IANNONE

Partirà, questa  sera, alle ore 19, dalla biblioteca del Liceo Statale “Francesco De Sanctis” di Salerno, dedicata a Michelantonio Sena, il carnet di eventi messi in cantiere dalla Associazione Marco Amendolara per divulgare il segno eclettico del poeta, nell’anno celebrativo del decennale della sua scomparsa, che saluterà diverse iniziative da quelle editoriali a conferenze, spettacoli, mostre. E’ questo un evento particolare inserito nel progetto d’istituto “Biblioteca innovativa”, coordinato da Dario Ianneci e con la direzione artistica di Mimma Virtuoso, unitamente ai colleghi, Annamaria Adinolfi, Stefania Stridacchio, Angela Rocciola e Antonella Valitutti, in cui la poesia, attraverso le sue immense ali, incontrerà i linguaggi delle altre arti, proprio perché gli interessi di Marco, hanno spaziato dalle arti visive, al cinema, dal fumetto, alle lingue antiche, al giallo, alla critica d’arte. L’incontro verrà aperto dal saluto del Dirigente Scolastico Alessandro Turchi, cui seguirà una breve introduzione del Presidente dell’ Associazione Marco Amendolara, Alfredo Nicastri, sulla figura del poeta, indi, il testimone sarà passato agli studenti. I liceali hanno puntato il loro sguardo sulle raffinate “Catulliane e altre versioni”, dedicandosi allo studio delle traduzioni di Amendolara dai poeti latini, alla scelta attenta della parola, dell’essenza della lingua. La seconda parte della serata vedrà gli alunni attori e critici del verso con reading e commenti realizzati attraverso delle realizzazioni plastiche a forma di ali, il tutto commisto alla musica eseguita dalla band dell’Istituto. Il finale sarà affidato ad Antonella Valitutti che reciterà il verso di Marco, mentre le conclusioni e i saluti finali saranno del prof. Dario Ianneci. Un percorso, questo ideato dagli studenti del De Sanctis, in cui si potrà riconoscere l’Amendolara fine traduttore, la grande influenza del passato sul suo verso, certo decadentismo, e ancora, il sacro senso dell’amicizia, l’interesse per le arti tutte, la simbiosi con la natura nella sua assolutezza, la condizione dell’ inappartenente e dell’inadatto, quell’amore che coinvolge e sconvolge, che mangia l’esistenza, che strugge l’uomo e il tempo, sino alla liberazione dal corpo, attuazione massima dell’esercizio filosofico, riaccendendo, così, il romanzo, un nuovo romanzo, rifiutando di tenersi aggrappato alla corda, ai linguaggi, al vedere e al non voler vedere, all’accecarsi, all’assordarsi, al cadere e ricadere sempre nello stesso posto, riconquistando l’agognato mistero del primordiale.

 

 

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