Omicidio Dilillo. Il pm: otto anni di reclusione per Diele. Padre e fratello della vittima chiedono 500.000 euro di risarcimento

Il pm Elena Cosentino ha chiesto una condanna ad otto anni di reclusione nei confronti dell’attore Domenico Diele, accusato di omicidio stradale per aver provocato, nella notte tra il 23 e 24 giugno 2017, la morte di Ilaria Dilillo. Oltre alla requisitoria, nell’udienza di ieri davanti al gup del Tribunale di Salerno Piero Indinnimeo dove si sta celebrando il rito abbreviato, l’avvocato Michele Tedesco che si è costituito parte civile per conto del padre e del fratello della vittima (che dal giorno della tragedia si sono chiusi nel loro dolore non volendo rilasciare alcuna dichiarazione neanche dopo la scarcerazione dell’imputato) ha chiesto il risarcimento del danno con una provvisionale di 500.000 euro. Per l’attore di origini senesi ma trapiantato a Roma (che ieri, a differenza della scorsa udienza, non era presente al processo), il magistrato ha chiesto solo il riconoscimento della diminuente del rito: ora, all’udienza di martedì prossimo, sarà la volta delle arringhe difensive degli avvocati Giuseppe Montanara, Marconi ed Ivan Nigro e la sentenza del gup. La notte in cui avvenne l’incidente, l’attore stava tornando da una festa di matrimonio nel materano quando con la sua auto (una A3) tamponò lungo la corsia nord dell’autostrada del Mediterraneo (nei pressi dello svincolo di Montecorvino Pugliano) lo scooter su cui viaggiava Ilaria Dilillo che rientrava a casa dopo una serata trascorsa con gli amici. L’impatto fu fatale per la donna che probabilmente morì sul colpo mentre Diele risultò positivo sia ai cannabinoidi che agli oppiacei. Inoltre il 31enne non avrebbe potuto guidare, in quanto l’anno prima gli era stata sospesa la patente di guida sempre per uso di stupefacenti: da qui l’arresto, da parte degli agenti della Polizia stradale di Eboli intervenuti sul posto, per omicidio stradale aggravato. Poi, in sede di convalida, la concessione degli arresti domiciliari subordinata al braccialetto elettronico. Misura che, in quella fase, il gip ritenne adeguata a soddisfare le esigenze cautelari subordinandola però al controllo a distanza ritenendo il Diele «persona di non trascurabile pericolosità sociale, insofferente alle regole e la cui consuetudine all’utilizzo degli stupefacenti era emersa in diverse precedenti occasioni». E il gip continuava: «Diele ha agito in spregio delle più elementari norme di prudenza, mettendosi alla guida nonostante un provvedimento di sospensione della patente e violando le norme del codice della strada in fatto di distanza di sicurezza e velocità adeguata. Oltre al fatto che si era messo alla guida avendo assunto droga». Domiciliari che Diele ha scontato fino alla vigilia di Natale quando è ritornato libero per decorrenza termini. Pesantissime le accuse formulate dal magistrato Elena Cosentino nei confronti dell’imputato che «si sarebbe posto alla guida dell’auto in stato di alterazione psicofisica a causa dell’uso di stupefacenti». Diele, oltre a risultare positivo ai cannabinoidi e agli oppiacei, fu trovato con 0,2 grammi di cocaina nel portafogli e 0,3 grammi di hashish nel posacenere dell’auto. Nella conclusione indagini, inoltre, il pm scriveva che l’attore non avrebbe neanche «adottato una guida corretta conducendo il veicolo ad una velocità elevata e senza rispettare le distanze di sicurezza». (Angela Trocini – Il Mattino)

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