A Lipsia spazio alle riserve. Sarri: «Ma non voglio figuracce»

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Non si sente mica come Napoleone che a Lipsia si giocò i destini dell’Europa e anche i suoi. Perché Maurizio Sarri sa che la gara di domani non è un bivio. Il destino sembra segnato dal pesante ko dell’andata (il Napoli deve vincere con almeno tre gol di scarto) e dal fatto che dopo quattro giorni c’è una trasferta che non è proprio la gita della parrocchia a Cagliari. Non vuole fare brutte figure il tecnico di Figline. E lo ha ribadito alla squadra che ha ascoltato le sue severe parole a Castel Volturno. «Fate vedere al Lipsia chi siamo e nessuno pensi di ripetere la prova di giovedì». Un riscatto. Morale. Ma non solo. Sarri ha spiegato di voler vincere in Germania. Attenzione: ma non per questo a costo di chissà quali sacrifici. Perché nel cuore e nella testa c’è solo la volata con la Juventus. Sarà turnover, 4 o 5 cambi rispetto alla gara con la Spal, e l’impressione è che riguarderà anche Mertens: sì, il belga potrebbe essere tenuto a riposo perché è merce rara, perché non si può certo rischiare di perdere l’unica vera punta in una gara che non è che conti tanto. A meno che non sia Callejon a tirare il fiato ed è questo il dubbio di Sarri. Alla Red Bull Arena andrà in campo la coppia Albiol-Koulibaly anche perché Chiriches non sembra essere ancora al top. Ma qualche chances ce l’ha anche Tonelli. Nel gioco delle rotazioni il senegalese avrebbe bisogno più degli altri di tirare il fiato ma difficilmente lo farà. Chiaro, le decisioni verranno prese solo in queste ore. Di sicuro a Castel Volturno nel pomeriggio di ieri si respirava forte l’odore di un discreto turnover. Che potrebbe coinvolgere di nuovo anche Insigne, proprio come nella gara dell’andata, con spazio al tridente composto da Zielinski, Callejon e Ounas. Sarri affiderà ai più giovani del gruppo la mediana dando a Diawara il compito di dirigere le operazioni in mezzo al campo e a Rog di prendere il posto del guerriero Allan. Degli eletti, dei fedelissimi di Sarri, dei cavalieri che dovranno tentare di fare l’impresa, quello che pare certo di scendere in campo è Marek Hamsik: non a caso gli è stata risparmiata l’ultima mezz’ora del match con la Spal. Ed è difficile che Reina lasci spazio a Sepe in porta: sarebbe la cosa più logica, anche perché il portiere di Torre del Greco ha mostrato la sua affidabilità ogni volta che è stato chiamato in causa. Ma c’è il record di presenze europee a cui Reina tiene da morire. E a cui non vuole rinunciare: e se non sarà lo spagnolo a fare un passo indietro, non sarà certo Sarri a imporlo. D’altronde l’esercito di instancabili vede nel portiere spagnolo uno dei leader. Per tornare alle scelte in difesa, Maggio avrà spazio dal primo minuto e anche se Mario Rui sembra in grande crescita e teoricamente in grado di giocare tre gare in otto giorni, in vantaggio per prendere il posto sulla sinistra c’è Hysaj. Anche perché i test dimostrano che non pare accusare eccessiva stanchezza. In queste ore di vigilia Sarri ha di nuovo rivisto sia la gara di andata che le ultime due casalinghe giocate dai tori rossi contro Augusta e Amburgo. Dunque, spazio ancora al Napoli-2, un sacrificio all’altare di questa stagione dove l’obiettivo è stato fin dall’inizio lo scudetto. Nonostante la tentazione di provare a ribaltare l’esito della qualificazione, l’allenatore azzurro avverte l’obbligo di preservare quelli che può. Il condottiero che siede sulla panchina napoletana è convinto che la sua creatura non sia immune da questo virus. Però dal ritorno col Lipsia può anche capire su chi fare affidamento in vista del rush finale. Lo capiremo attorno alle 19, quando Sarri tornerà a parlare prima di una gara, nell’epico tiro alla fune tra il suo carattere e le esigenze del mondo.

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