Lembo capo della Procura di Salerno a rischio per il figlio “Sono sereno , indiscutibile mia correttezza”

«Sereno. Assolutamente sereno. E assolutamente in pace con la mia coscienza. In 43 anni di professione mai una sola circostanza nella quale sia stata messa in discussione o, se vuole, delegittimata la mia correttezza istituzionale e il rigore con il quale ho affrontato il mio incarico», così ha riferito su Il Mattino di oggi Mariano Ragusa del famoso e competente magistrato, capo della Procura, protagonista anche dell’inchiesta sui depuratori nel Cilento e in Costiera amalfitana . Corrado Lembo, capo della Procura della Repubblica di Salerno, conserva l’equilibrio e la tranquillità che tutti gli riconoscono pur travolto nella «bufera di notizie» (lui stesso così la definisce) legata al procedimento per incompatibilità ambientale annunciato dal Consiglio superiore della magistratura e relativo alla candidatura a sindaco di Campagna del figlio Andrea.
Quarantatrè anni di rigorosa professione senza delegittimazioni, procuratore. Teme che adesso ci sia questo tentativo?
«Le risponderei con sicurezza che non ce ne sono i presupposti. Ma sa bene che non commento mai, se non nei tempi giusti ed opportuni, questioni che hanno un profilo di rilievo istituzionale. Certo qualche anomalia non posso non rilevarla».
Quale anomalia, procuratore?
«Dell’eventuale procedimento di cui corrono notizie non ho ricevuto, come rito e procedura stabiliscono, formale comunicazione dall’organismo che starebbe procedendo. Le notizie sono quelle circolate in questa bufera mediatica che si è scatenata. Volendo stare al profilo formale potrei dire che non mi risulta affatto sia incardinata questa procedura o anche che, nel caso lo fosse, potrebbe anche trattarsi di una iniziativa a mia tutela. Cosa che è prevista possa fare l’organo di autogoverno dei magistrati. Tuttavia non mi attardo su questa posizione. Per avere chiarezza piena sto scrivendo una lettera al Presidente della Repubblica, che è presidente del Csm, e ai vertici del nostro Consiglio».
Tuttavia, procuratore, qualche interrogativo se lo sarà posto?
«Solo un auspicio…»
Ovvero?
«Che la situazione che si è configurata abbia una adeguata fondatezza e valutazione sul piano giuridico e morale».
Parole dure, un giudizio il suo.
«Un auspicio. Ripeto, su questioni di profilo istituzionale non esprimo opinioni di merito se non nelle sedi e nelle modalità anch’esse istituzionali».
Debbo però chiederle di entrare nel merito. La sua figura istituzionale sarebbe in condizione di incompatibilità – sostiene il Csm – per la candidatura a sindaco di Campagna di suo figlio Andrea.
«I dati di fatto della vicenda sono noti a tutti. Evidenzio che non c’è al momento alcuna formalizzazione di candidatura e quand’anche ci fosse, non vedo una situazione di incompatibilità ambientale. Non è che la sola candidatura fa di chi la assume un pregiudicato…».
Non ci va tenero, procuratore…
«Delineo semplicemente una situazione di fatto».
Ma è anche un dolore, si può immaginare.
«La pulizia morale fa affrontare ogni prova con serenità. Giornalisti attenti sanno quante insinuazioni e distorsioni sono circolate in questi mesi da quando mio figlio ha deciso di impegnarsi per il suo paese. Parole che non scalfiscono nè me nè la mia famiglia».
Suo figlio le ha parlato nelle ore di questa bufera, come lei la definisce?
«Certo. E mi ha chiesto cosa lui potesse fare per evitarmi difficoltà ed eventuali imbarazzi. Qualunque cosa mi ha detto di essere disposto a fare».
E lei?
«Gli ho detto di andare avanti sulla scelta che ha compiuto. Perchè è un suo diritto e soprattutto un suo dovere nei confronti di una comunità al cui servizio vuole porsi».

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