Juve Stabia sconfitta fra le polemiche

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Castellammare di Stabia. Il danno e la beffa, scrive Gaetano D’Onofrio su IL Mattino Il Bisceglie sbanca il Menti, costringendo la Juve Stabia all’ennesimo salto all’indietro in un torneo che aspetta ancora la definitiva consacrazione dell’undici di Caserta e Ferrara. Come nel match di andata, i gialloblù soffrono oltre il lecito l’undici pugliese, da due settimane affidato alle cure di Alberga dopo l’esonero di Zavettieri (che al Menti sarebbe stato ex di turno) e si ritrovano a leccarsi le ferite di una serata tutta da dimenticare, iniziata male e finita anche peggio.
Caserta premia la doppietta di sette giorni fa e tiene in campo fin dall’inizio Simeri, questa volta schierato a ridosso di Paponi. In campo dal primo anche l’ex Benevento, Melara, con l’esclusione del brasiliano Strefezze. Ma è a centrocampo che la Juve Stabia frana. Azzi è un vero e proprio tormento sulla corsia di destra, con Crialese che non riesce mai a frenarne l’impeto. Mastalli in giornata no e Viola, che predica nel deserto, non riescono a fare filtro, scoprendo sistematicamente il fianco alle velocissime ripartenze del Bisceglie. E proprio da una palla persa al limite dell’area pugliese dal capitano nasce il vantaggio ospite. Dieci giri di lancette, Montinaro scatta rapidissimo, si allarga a destra e scarica su D’Ursi che trova la rasoiata e l’angolino per l’1-0. Otto minuti e la storia si ripete. Jurkic anticipa ancora Mastalli nella propria lunetta, percorre il corridoio centrale ed arriva al limite dell’area stabiese. Stavolta D’Ursi trova reattivo l’estremo stabiese.
Alla mezzora il Bisceglie sfiora addirittura il raddoppio. Azzi e D’Ursi impegnano in un doppio intervento Branduani. La Juve Stabia si sveglia dal torpore e comincia a macinare gioco sugli esterni. L’occasionissima allo scadere la costruisce Canotto, che trova un corridoio su cui né Simeri né Paponi riescono a mettere la zampata per andare al riposo sull’1-1. La ripresa è tutta di marca stabiese. Il Bisceglie arretra il baricentro e non cerca più i guizzi in contropiede della prima metà di gara. Anzi, Alberga chiama fuori dalla mischia anche Azzi, tra i più pericolosi, preferendo inserire un difensore come Petta per coprirsi a difesa del risultato. Caserta le prova tutte: fuori Canotto, sperando in un guizzo e nell’estro di Strefezza, quindi dal mazzo pesca la carta Sorrentino. Ma trova solo uno sterile possesso palla. Crispino (5′) si supera sul tiro dalla lunghissima distanza di Viola, e si ripete (25′) sulla doppia occasione di Melara e Mastalli. Nel finale la beffa: Branduani (49′) che si getta nella mischia alla ricerca del colpo a sorpresa, ma sulla punizione di Viola scatta il contropiede pugliese con Jovanovic che anticipa il ritorno del portiere gialloblù e chiude i conti sul 2-0 finale.
Caserta, a fine gara, non ha usato mezzi termini: «Abbiamo sbagliato tutto, fin dall’approccio alla gara. Dovevamo fare il salto di qualità, ma ci manca sempre quel guizzo in più per dimostrare di essere maturi a certi livelli. Avanti a testa bassa, io vado avanti con il gruppo, se qualcuno pensa di essere arrivato, di aver già fatto tutto si tirerà fuori da solo…».

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